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Dzeko non è venuto per fare panchina. Occhio a Miretti, in difesa piace Ratiu (Rayo Vallecano) se parte Dodo. Pioli carico a mille, ha chiesto una struttura snella con Pradè e GorettiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

Dzeko non è venuto per fare panchina. Occhio a Miretti, in difesa piace Ratiu (Rayo Vallecano) se parte Dodo. Pioli carico a mille, ha chiesto una struttura snella con Pradè e Goretti

Certo che per lasciare CR7 e 12 milioni ci vuole un coraggio che non si trova facilmente in giro, Pioli l’ha mostrato in cambio di alcune garanzie: scelte condivise, struttura decisionale snella, possibilità di incidere a livello strategico.

Aggiungiamo anche un altro elemento, la rapidità di esecuzione in alcuni ruoli chiave. Lo sbarco di Dzeko va in questa direzione, siamo di fronte a un usato strasicuro che arriva con il riduttivo marchio di vice-Kean dopo una stagione in Turchia con 21 gol e 8 assist, una rete ogni 150 minuti. Sappiamo bene che Dzeko ha quasi 39 anni e mezzo e un grande futuro dietro le spalle, ma quando la porta è nei paraggi ha il mirino saldo: non verrà qui per fare panchina.

E dovrà essere bravo Pioli a creare uno struttura in grado di sostenere la sua presenza accanto a Kean, se non sempre per un numero adeguato di minuti. Brava comunque la Fiorentina a riempire subito una casella attraverso un giocatore che non è di prospettiva - evitare le battute - ma il suo mestiere lo sa fare eccome, anche attraverso la partecipazione al gioco di squadra. Per la cronaca, negli scorsi mesi è stato in campo per quasi 3300 minuti, praticamente sempre e nonostante i 40 siano dietro l'angolo c'erano altre squadre che volevano sfruttare l'occasione di prenderlo da svincolato. Come nel caso di De Gea, viene riportata anche questa volta la pressione decisiva della moglie, che fra Firenze e qualsiasi altra città ha giustamente fatto una scelta che non si può discutere a livello artistico.

In attesa di capire il futuro di Dodo, che pure ha un contratto in scadenza nel 2027, la Fiorentina sta seguendo insieme ad altri club italiani l’esterno destro Andrei Ratiu, 27 anni, nazionale romeno, che si è messo in vetrina con il Rayo Vallecano. Su di lui la concorrenza è forte, ma sarebbe interessante più che altro capire quale saranno gli sviluppi che riguardano Dodo. Il quale viene descritto motivato il giusto, nonostante il contratto in essere, per i presunti ritardi legati al rinnovo. In ogni caso la Fiorentina dovrà trovare un vice sulla fascia, perché sarebbe impensabile - dopo la cessione di Kayode - non considerare comunque un’alternativa al brasiliano.

A centrocampo è in uscita Miretti dal Genoa, un profilo che potrebbe interessare nell’ottica della composizione di una rosa profonda. Il procuratore è fra l’altro lo stesso di Nzola (l’avvocato Branchini), che a suo tempo partecipò anche all’operazione Dodo. Un intreccio che potrebbe avere sviluppi, anche se siamo solo all’inizio e chissà quanti ne arriveranno. 

Torniamo a Pioli, perché sarà essenziale per lui creare una linea diretta con il presidente Commisso, in modo che vengano evitati alcune malintesi che ci sono stati in passato. Tanto per capirsi, il record delle dimissioni degli allenatori non sembra essere stato figlio di una comunicazione interna ineccepibile. A proposito di 'comunicazione', salutiamo con piacere l'ingresso del primo fiorentino a capo dell'ufficio stampa viola, stai a vedere che forse c'è un'inversione di tendenza a proposito dei contatti con l'esterno. 

A proposito di esterno, Pioli sa bene quali difficoltà ambientali troverà (la Curva è vigile dopo la contestazione) e il suo ruolo di ‘garante’ gli deve consegnare anche le chiavi di un decisionismo allargato.

Niente club manager, la figura che inizialmente ci si immaginava potesse rattoppare qualche falla organizzativa. Con Pradè e Goretti è già cominciato il filo diretto dei confronti, un’idea c’è già ma è ovviamente presto per parlare di moduli, sistemi di gioco, eccetera. Alcuni media hanno riportato un sondaggio fatto con Kessie, uno dei fedelissimi di Pioli e vincitore dello scudetto con il Milan. Classe 1996, contratto con l’Al-Ahli in scadenza nel 2026 (comunque 59 presenze e 12 gol) potrebbe essere un solido rinforzo a centrocampo, anche se lo stipendio è a due cifre e quindi dovrebbe esserci un taglio (come nel caso di Pioli).  

Nel frattempo l'allenatore è sempre in attesa del distacco ufficiale dalla squadra saudita e ancora non sa quando potrà essere a Firenze (comunque in tempo per l’inizio della preparazione). Agli amici fa sapere di essere carico a mille, l’avventura-bis a Firenze lo sta già coinvolgendo da tempo e i contatti telefonici sono quotidiani. Da Pioli on fire, a Pioli on Fiore.