
Splende il Viola all'Europeo U21. L'ex ct Mangia: "Bianco dipenderà da Pioli, Ndour deve giocare"
Il giorno dopo Italia-Spagna all'Europeo Under 21, principale vetrina di talenti del calcio del Vecchio Continente, in esclusiva per Radio FirenzeViola è intervenuto Devis Mangia, ex ct proprio degli Azzurrini che nel 2013 arrivarono fino alla finale del torneo di categoria, uscendo sconfitti dalla stessa Spagna di David De Gea, oggi portiere della Fiorentina. Era un'altra Nazionale, il suo centravanti era quel Ciro Immobile accostato al club di Commisso fino a pochi giorni fa, ma un po' meno "viola" rispetto a quella attualmente in Slovacchia sotto la guida di Nunziata, che annovera tra le sue fila Cher Ndour, Alessandro Bianco e Michael Kayode, tutti impiegati dal ct nel girone concluso ieri sera. Tutti giocatori di cui abbiamo parlato con l'ex ct anche di Malta, subentrato al posto di Stefano Pioli - prossimo tecnico della Fiorentina - sulla panchina del Palermo nel lontano 2011. Anche di questo ha parlato Mangia, partendo però dai viola in Under 21:
Ieri si è visto un Kayode in grande spolvero. La Fiorentina l'ha ceduto un po' troppo presto o ha incassato bene?
"Con la Spagna ha fatto una buona, da buonissimo giocatore qual è. A gennaio ha intrapreso un percorso particolare, addirittura era finito in Serie D prima di arrivare a Firenze. In viola ha avuto qualche momento sottotono ma ha fatto bene. Per giudicare la sua cessione al Brentford bisognerebbe essere dentro la società e conoscere le dinamiche, però Kayode è una realtà. Mi ha stupito di più la cessione prematura di Huijsen da parte di Juve prima e Roma poi, per esempio. Visto dov'è andato a finire ora...".
Italia-Spagna è stata anche una vetrina per Bianco. Può restare a Firenze come sostituto di Cataldi?
"Bisognerà vedere che idea vorrà sviluppare Pioli come gioco proposto. Però Bianco ha già fatto esperienza in Serie A e la Fiorentina farà tutte le valutazioni più corrette. Sicuramente ha dimostrato di avere qualità interessanti".
Lei ha conosciuto Pioli a Palermo quando lo sostituì in panchina. La Fiorentina ha fatto una scelta oculata o può sembrare il solito cavallo di ritorno?
"Sicuramente Stefano può rifare bene a Firenze, è un allenatore preparatissimo che ha dimostrato negli anni di aver sviluppato continuamente le sue idee, e ne ha portate alcune molte interessanti. L'anno dello scudetto del Milan ha fatto un lavoro eccezionale e sono convinto che lo continuerà a fare anche a Firenze, perché quando uno ha competenze, queste rimangono. Poi può capitare un'esperienza che non va come si potrebbe sperare, ma è un tecnico di primissimo livello e l'ha ampiamente dimostrato".
In questa Under 21 c'è anche Ndour. Dopo il poco spazio di quest'anno, con Pioli può recitare un ruolo più importante?
"Se si crede in un giovane poi bisogna dargli la possibilità di sbagliare, con però quelle 5-10 partite in campo in cui può dimostrare che giocatore è. Non possiamo valutare, giudicare, o mettere un timbro dopo spezzoni di gara. Se uno pensa che un calciatore ha qualità, deve avere la forza di imporlo per un blocco di partite consecutive. Purtroppo però nella nostra storia si fa fatica a far giocare i giovani".
Pochi giorni fa si parlava di una Fiorentina interessata a Immobile, suo bomber in quella Under 21 del 2013. Poi la scelta è ricaduta su Dzeko, ma un eventuale rientro dell'ex Lazio in Italia come lo accoglierebbe dopo la parentesi in Turchia?
"In Italia ha sempre fatto benissimo. Se dovesse tornare in Serie A avrebbe tutto per rifare bene, a prescindere dalla carta d'identità".







