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tmw / fiorentina / L'editoriale
L’attacco viola dato in subappalto? A Firenze si pretende solo normalità
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

L’attacco viola dato in subappalto? A Firenze si pretende solo normalità

È pur vero che la piazza di Firenze sia pretenziosa, ma dopo sei anni di ‘magnificenza’ italo- americana, al di là dei sogni di gloria che i fiorentini sanno bene attengono al reame dell’onirico, dell'ipotetico e sono stati prudentemente riposti nel solito cassetto polveroso, ciò a cui si aspira tra l’acqua melmosa del fiume e l’amena collina di Fiesole è solo la normalità: per esempio il non dover udire postulato come fosse assiomatico che il mercato del club viola ‘ è in seconda battuta’, perché sentirselo buttare così sul muso è simile all’effetto che fa su una bella fanciulla al primo appuntamento l’uomo coi calzini lunghi neri indossati sui sandali: istantaneo effetto spoetizzante.

Dicevamo che risulta curioso rilevare come la Fiorentina paia affidare in subappalto la costruzione di interi reparti della squadra i quali  finiscono in mano a capomastri procuratori, quella stessa categoria che Commisso, all’inizio della sua avventura fiorentina, tuonava di voler debellare nella sua furia iconoclasta spentasi presto  assieme agli alti proclami di mezzi illimitati e dei soldi che non erano un problema.

E ‘ ad esempio il caso di Alessandro Lucci, noto manager, che è procuratore di Kean, ma anche di Dzeko, il primo nome in arrivo di questa campagna acquisti, e come se non bastasse ha nel novero dei suoi assistiti persino il giovane Daniel Caprini, completando così l’intero reparto d’attacco della Fiorentina (senza contare Gud e Beltran che centravanti non sono e potrebbero anche andarsene), ben inteso niente di vietato dai regolamenti, ma sul tavolo resta la domanda su come un manager possa fare gli interessi dei suoi assistiti e parimenti quelli del club dove giocano, il conflitto di interessi e pertinenze è infatti sotto gli occhi di tutti, ma per il club viola non è la prima volta che accade, infatti Giuffredi è sia il procuratore di Biraghi, prestato al Torino e riscattato dai granata, che di Parisi e Ranieri e difatti la commistione portò a problemi con il vecchio allenatore Palladino che il procuratore arrivò ad attaccare frontalmente alcuni mesi fa, minacciando nel contempo la società di portare  via alla prima occasione  entrambi i terzini  suoi assistiti( poi se ne è andato solo Biraghi), ecco le conseguenze di appaltare ad altri una intera fascia della squadra.

D’intorno intanto, avviandoci verso la fine di giugno e la cruciale scadenza di metà luglio nell’ambiente viola monta comprensibilmente l’ansia per le sorti di Kean. Qualche buontempone propone che la Fiorentina tenti di ritrattare le sue condizioni contrattuali, ovvero lo stipendio piuttosto basso del calciatore (2,2 all’anno) e cancellare la famigerata clausola rescissoria da 52 milioni che da mesi definiamo a voce alta un nodo scorsoio per la Fiorentina, tale trattativa andava fatta mesi fa quando Kean ha iniziato ad esplodere clamorosamente. Il tempo c’è stato, ma si è lasciato colpevolmente passare e adesso 19 giugno è tardi, nessun calciatore sano di mente accetterebbe di ritrattare le condizioni del suo accordo a pochi giorni dalla scadenza delle stesse e Kean è un campione non uno stolto, invece la stampa, in concomitanza con il tempo che potrebbe essere degli addii, ci tiene al proprio stile manicheo e divide bianco e nero, torti e ragioni, senza alcuna sfumatura, è il caso di Dodo il cui rinnovo è stato messo in secondo piano ed ora, secondo alcuni commentatori, sarebbe lui a volersene andare da Firenze, il giochino è di quelli già visti, ma sarebbe come se nelle coppie che si separano le responsabilità fossero sempre di una parte e non anche dell’altra.

Infine Dzeko: calciatore di qualità, efficacia ed esperienza, maturità accentuata, sembra  chiaro che il bosniaco in un contesto come quello viola potrebbe contribuire in molti modi, quali sostituire Kean al bisogno, giocarci insieme e persino aiutare il bomber vercellese e altri giocatori che stanno ancora crescendo, ciò che non può fare in ogni caso è sostituire il titolare in caso di malaugurato addio. Ma esprimere un qualunque giudizio sul mercato viola dopo appena un arrivo, sarebbe come fare un’analisi definitiva su una gara dopo i primi minuti di gioco, per dirla come Totò è infatti la somma che fa il totale. Attendiamo con fiducia di scavallare intanto la metà di luglio, quando la Fiorentina potrà finalmente accogliere Pioli e conoscere il destino di Kean.