
Indice di liquidità e sostenibilità, la Viola fa scuola. Ma ora gli sforzi devono tradursi in un trofeo
Il fresco esempio di quanto sta accadendo in queste ore nella Capitale - con la Lazio costretta a non poter far mercato a causa dell’indice di liquidità troppo basso, dell’indebitamento e del costo del lavoro allargato in negativo e la Roma che, obbligata ad autofinanziarsi per le prossime due sessioni, dovrà rientrare nei paletti del fairplay finanziario con plusvalenze pari a 13 milioni nelle prossime 48 ore se vorrà fare spese extra budget nei prossimi anni - ha riacceso i fari su quanto sia importante per un club tenere i conti in ordine e portare avanti, oltre che la stella polare della crescita tecnica e sportiva, anche la sostenibilità economica di un club professionistico.
Il precedente Barone-Marotta sull’indice di liquidità
Sotto questo aspetto la Fiorentina ha sempre fatto scuola. Visto che già qualche anno fa, più di preciso nel 2021, aveva reso noti quelli che sotto la gestione Commisso erano stati gli indici di liquidità maturati negli anni (si tratta di un indicatore che dimostra quando una società sia in grado di poter rispettare i propri impegni finanziari a breve termine). All’interno di una diatriba a distanza tra l’ex dg Barone e l’omologo dell’Inter Marotta, la Fiorentina comunicò quello che, tra il 2020 e il 2021, era stato l’indice di liquidità nelle quattro sessioni di mercato intercorse: Marzo 2020: Fiorentina 0,80 (0,70 valore minimo richiesto), Settembre 2020: Fiorentina 0,80 (0,80 valore minimo richiesto), Marzo 2021: Fiorentina 0,89 (originale 0,80 valore mimino richiesto, cambiato dalla FIGC a 0,60), Settembre 2021: Fiorentina 1,37 (0,60 valore minimo richiesto).
Lo studio di Off The Pitch
Un modo per far vedere come, dalle parti del Viola Park, i conti in ordine siano sempre stati una priorità. E a confermare che la sostenibilità è sempre stato un aspetto centrale della gestione Commisso è arrivato anche lo studio elaborato nelle ultime ore dalla piattaforma di informazione e analisi specializzata nel business del calcio Off The Pitch, che ha sancito come la Fiorentina sia la settima squadra d’Europa per stabilità economica con un coefficiente di 20.5 (il Napoli in questa speciale graduatoria è primo con 26.2 mentre Manchester City e Bayern Monaco sono molto più vicine ai viola con rispettivamente 20.9 e 20.6) tenendo in considerazione il margine sul capitale proprio, il rendimento degli attivi e il Margine EBITDA.
Tempo di vincere
Certo, rispetto a queste grandi realtà la Fiorentina ha la pecca (evidente) di non essere riuscita a vincere nulla negli ultimi anni, laddove solo nell’ultimo triennio il Napoli ha vinto due scudetti, il City una Champions, due campionati inglesi, una FA Cup, una Supercoppa europea, un Community Shield e un Mondiale per Club mentre il Bayern si è concesso “solo” due campionati tedeschi e una Supercoppa di Germania. Eppure la sensazione che - alla luce delle ultime finali e semifinali e delle prime mosse di mercato già concluse - il traguardo oggi possa essere più vicino del previsto: dopo tanti “scudetti del bilancio”, Firenze ora sogna davvero un trofeo.







