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Magari sarebbe meglio senza Kean (ma non è come pensate). Chi è cresciuto vendendo i migliori e chi ha sprecato investendo male. Bernabè bel talento. E Pioli? Pensa positivoTUTTO mercato WEB
martedì 8 luglio 2025, 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

Magari sarebbe meglio senza Kean (ma non è come pensate). Chi è cresciuto vendendo i migliori e chi ha sprecato investendo male. Bernabè bel talento. E Pioli? Pensa positivo

Facile prevedere che sarebbe stato un tormentone e poi siamo realisti, non è detto che Kean dopo il 15 luglio resterà alla Fiorentina: semplicemente scadrà la clausola da 52 milioni, però chi lo sa poi, soprattutto se dovesse innescarsi il famoso domino europeo degli attaccanti, con posti liberi e tanti soldi da investire. In ballo ci sono fra l’altro le maglie di Osimhen, Gyokeres, Rashford, Gimenez, Mikautadze, Marmoush, Krstovic, eccetera, pedine che fanno un gran rumore quando si spostano.

E chi lo sa come la pensa Moise, perché se contano soprattutto le motivazioni, lui la scorsa stagione ne ha avute a tonnellate mentre ora è fuori dai radar, rappa in silenzio e cancella tutti i post dai social. In genere, meglio tacere che raccontare bugie.

Dopo essersi definita ‘prigioniera’ tace anche la Fiorentina, pur facendo emergere in ogni caso il proprio sentimento positivo, perché torniamo sempre lì: sapendoci fare, nel calcio moderno un club può vendere bene e rinforzarsi (oppure non indebolirsi).

Il Napoli ha vinto due scudetti negli ultimi tre anni e la sua storia con De Laurentiis è piena di addii eccellenti, in ordine sparso ha negli anni fra l’altro venduto Cavani sostituendolo con Higuain (più Mertens e Callejon), Jorginho con Fabian Ruiz, Koulibaly con Kim, Insigne con Kvaratskheila, Allan con Lobotka (eccetera). Fra parentesi anche chi è arrivato poi è stato ceduto benissimo e non può essere un caso se, nelle ultimi 16 stagioni, 8 volte il Napoli ha partecipato alla Champions League e 7 all’Europa League.

Citiamo anche l’Atalanta perché dal 2010 al 2024 è stata la regina delle plusvalenze, con più di 500 milioni di guadagno (quasi il 30 per cento dell’intero fatturato). Fra i record degli investimenti, più di 50 i milioni di plusvalenza per Hojlund al Manchester United, 34 per Kulusevsky alla Juve, 33 per Romero al Tottenham, 24 per Gosens all’Inter, 20 per Diallo allo United. Voi direte: bazzecole rispetto agli 80 milioni di plusvalenza per Vlahovic alla Juve. Ma nel frattempo a Bergamo erano fra gli altri arrivati Zapata, Ederson, Koopmeiners, Ilicic, Muriel, Hateboer, Freuler, Musso, Demiral, Scamacca, Retegui, Lookman, più Carnesecchi, Scalvini e Ruggeri usciti dal settore giovanile. Competenza fa rima con plusvalenza e nessuno ci rimette, anzi.

Tutto questo per tornare a Kean, chiarendo bene che nessuno qui ha intenzione di spianare la strada al club viola per la sue cessione. In teoria perderlo sarebbe un grandissimo problema, ma sapendo scegliere potrebbe diventare una grandissima opportunità per piazzare buoni colpi in uno/due reparti.

Pioli aspetta con una serenità invidiabile (sperando che dal Parma arrivi Bernabè, bel talento, per impreziosire il centrocampo), è ovvio che vorrebbe avere Kean, è altrettanto chiaro che in questo momento deve fare come gli altri, cioè aspettare sapendo che il 15 luglio i giochi potranno essere finiti, oppure no.

Il problema per la Fiorentina sarà quello di cominciare bene la prossima stagione, essendo intorno a lei molto denso un clima di vigilanza accesa. E mentre le idee sul conto del possibile sostituto di Beltran sono chiare (Sebastiano Esposito) sul conto del vice-Kean continua a circolare il nome di Piccoli. Il quale ha segnato una decina di gol nel Cagliari e arriverebbe con una motivazione senz’altro superiore alla sua fama. L’importante è che Pioli sia sereno e abbia ben presente che il suo bonus da garante amato dai tifosi avrà una scadenza, perché la prossima stagione sarà quella del centenario e allora niente scherzi, Fiorentina.