
Ferrari-Pioli, quel (decisivo) filo rosso tra dg e tecnico che nasce da lontano
“Rivedere facce che ho conosciuto e con le quali ho vissuto esperienze importanti è molto piacevole e mi fa sentire a casa”. Non ha usato mezzi termini Stefano Pioli per descrivere tutta la sua felicità nell’essere tornato alla Fiorentina e c’è da scommettere che tra le persone che l’allenatore ha rivisto con maggior piacere c’è Alessandro Ferrari, una figura che ha contribuito in modo determinante - in qualità di direttore generale del club viola - al ritorno a Firenze del mister emiliano.
Amicizia e stima
Questo perché Ferrari, che oggi Pioli ha riabbracciato calorosamente di persona (dopo settimane di colloqui e call a distanza), aveva già avuto modo di lavorare assieme all’ex Milan, in particolare nella stagione 2018/19, l’ultima di Pioli a Firenze - si dimise a poche giornate dal termine del campionato - nonché la prima di Ferrari nel board della Fiorentina. Allora il dirigente torinese era entrato nella società dei Della Valle in qualità di responsabile delle comunicazioni ma nel corso degli anni non ha mai interrotto il suo rapporto d’amicizia e stima con Pioli, con il quale c’è sempre stato un costante dialogo sia nel corso dell’avventura del tecnico al Milan che durante l’esperienza all’Al Nassr.
Tanta esperienza in più
Ecco perché quando si è trattato di individuare in poco tempo un nuovo allenatore, il primo nome su cui la dirigenza ha puntato è stato quello di Pioli. Adesso Alessandro Ferrari, divenuto da dopo la scomparsa di Joe Barone il nuovo direttore generale viola, e l'allenatore di Parma si sono ritrovati, con tanta esperienza in più alle spalle e un ruolo di maggior rilievo e responsabilità. E la speranza che l’annata che sta per iniziare possa portare ad altrettanti risultati di prestigio.







