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tmw / fiorentina / L'editoriale
Pioli impegnato nel vaglio, poi presto arriveranno le risposte su dove va la ViolaTUTTO mercato WEB
ieri alle 10:50L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

Pioli impegnato nel vaglio, poi presto arriveranno le risposte su dove va la Viola

La tragedia della morte dell’amico Celeste Pin sconvolge tutto il mondo viola e in modo particolare noi della famiglia di Radio Firenze Viola della quale Celeste faceva parte. Eppure ci corre l’obbligo di parlare di calcio e Fiorentina, perciò cercheremo di farlo tenendo presente il senso della frase che vergò il poeta Cesare Pavese sulla prima pagina del suo ‘ Dialoghi con Leucò’, libro che era poggiato sul tavolino accanto al letto sul quale giaceva Pavese toltosi la vita il 27 agosto 1950:’ Perdono tutti e a tutti chiedo perdono, va bene? Non fate troppi pettegolezzi’.

Passando agli aspetti lieti dell’esistenza umana: mentre è in corso la fase di cernita di Stefano Pioli riguardo ai calciatori che ha a disposizione, infatti l’allenatore aveva fatto intendere che il periodo delle amichevoli estive  gli sarebbe servito per vagliare le caratteristiche di chi già c’è, per poi chiedere alla società di trovare quel che manca sul mercato.

Nel mondo del calcio parlato, anche esterno alla Fiorentina, in questi giorni non sono mancate valutazioni e persino sfide per la Fiorentina che sta nascendo, si sa infatti che nel dna del pallone italiano  è forte il gene dell’azzardo e  della scommessa( viene in mente la scommessa che il bomber Beppe Signori proponeva a margine dell' allenamento ai suoi compagni, per un milione di lire mangiare un buondì Motta nel tempo di dieci passi, naturalmente senza bere). Il via alle ludiche danze l’ha dato quel buontempone e gran provocatore di Massimiliano Allegri che non ha inserito i viola di Pioli nel novero delle squadre che correranno per  la Champions. Il tecnico della Fiorentina, evidentemente propenso ad accettare l’agone, ha dichiarato di aver scritto a mo’ pungolo le parole  del collega Allegri, sulla lavagnetta degli spogliatoi in modo che  la squadra centri  quell’obiettivo alla faccia di Allegri. Tuttavia affinchè la Fiorentina divenga davvero concorrenziale per l’Europa dei grandi, oltre alle sfide, occorrerà venga compiuto un salto di qualità nel rafforzamento dell’ organico, ma per l’intanto c’è la sfida del tecnico del Milan che è gratuita, meno impegnativa e non produce di per se’ rossi di bilancio.

Ma se quello di ‘acciughina’ in fondo non sarà che un modo per la Fiorentina di capire cosa è veramente. Il giudizio che è giunto  dalla bocca di Aurelio De Laurentis misura banalmente ciò che la Fiorentina è stata negli ultimi anni di gestione americana, infatti il patron del Napoli alla solita  domandina sul Viola Park invece di cavarsela facilmente unendosi al rituale coro di cantori scontati su quanto è bello, quanto è grande, quanto è nuovo il Viola Park, se n’è uscito con una frase laconica che sintetizza in maniera stringata e plastica la differenza di gestione tra il club azzurro e quello viola:’ voi il Viola Park, noi due scudetti’. La frasetta, rara poichè nell’ipocrita mondo del pallone tra presidenti non si lanciano tali sferzanti giudizi, a meno che i titolari di squadre non stiano litigando su un qualche favoritismo arbitrale o amenità simili e non è questo il caso.

Comunque, tolti gli orpelli e il fastidio che i tifosi viola possono aver provato leggendo dichiarazioni simili, quella di De Laurentiis è una foto a fuoco delle scelte compiute dal Napoli e di quelle della Fiorentina: in Campania si sono privilegiati gli aspetti sportivi, mentre in Toscana quelli aziendali e immobiliari, i risultati che hanno arriso al  Napoli, hanno innescato un circolo virtuoso grazie agli introiti che sono fluiti nelle casse azzurre e sono stati reinvestiti con competenza. A Firenze viceversa si è accumulato un certo ritardo strategico nell’interesse dell’azionista di maggioranza,infatti la società si è arricchita di un immobile che ne aumenta il valore sul mercato e sarà monetizzato un domani che la Fiorentina verrà venduta.

Ma per chiudere con ottimismo è giusto dire che con l’ingaggio di Pioli, allenatore di prima fascia e non quasi debuttante su una panchina di serie A, come erano Italiano e Palladino quando giunsero in viola. Con Pioli, si diceva, la sensazione di molti è che il club abbia operato una virata decisa, andrà verificato se seguirà un cambio di rotta anche sul mercato. Per ora ci sono state operazioni molto  interessanti e funzionali per rendere più solida e assortita la rosa di Pioli. Al mister adesso il tempo di capire esattamente cosa ci sia in casa. In una fase successiva si intuirà meglio quale direzione abbia realmente intrapreso la Fiorentina, se quella per i mari che Omero chiamava color del vino o entro la solita pozzanghera che la Fiorentina ha mestamente solcato in questi ultimi anni. Ma teniamo in alto in nostri cuori, poichè presto arriveranno le risposte!