
Stiamo calmi, un pari giusto. Ma Pioli ha ragione, c'è da lavorare. La difesa deve difendere con la squadra. Lamptey pronto a diventare il vice Dodò. Fortini balla tra Torino e Cagliari
Dopo la perfezione di Presov ci poteva stare un mezzo passo falso a Cagliari. E così è stato anche se Pioli ha fatto bene a confermare gli undici della Conference. Siamo all’inizio della stagione, il turn over può attendere. Il problema, semmai, è che il Cagliari non è il Polyssia e i sardi hanno reso tutto difficile ai viola. Hanno avuto 4-5 palle gol vere tra parate di De Gea, salvataggi di Gosens, due, e tiri finiti fuori da distanza ravvicinata, Luvumbo. La Fiorentina ha giocato un brutto primo tempo e una ripresa accettabile, ma non avrebbe meritato di vincere. Solo che il calcio è sport dannato e grazie alla capocciata di Mandragora, su un cioccolatino di Gudmundsson, era passata in vantaggio. Una fortuna che andava patrimonializzata e invece in pieno recupero, con il baricentro basso, la Fiorentina ha commesso due errori: prima nel farsi fischiare una punizione in zona pericolosa e dopo con la coppia Pablo Marì-De Gea. Il difensore si è fatto bere da Luperto, mentre il portiere, fino a quel momento decisivo, sulla parata a terra si è lasciato sfuggire la palla di mano. Può capitare, per carità, ma sugli errori, ha spiegato bene Pioli, bisogna lavorare e sodo.
Stiamo calmi, però, perché siamo ad agosto e i risultati pazzi sono all’ordine del giorno. Vero Allegri? Vero Juric? Pioli e la squadra stanno intraprendendo un percorso che va assecondato, non ostracizzato. Poiché le oscillazioni di umore sono un classico a Firenze, mettiamo subito in archivio questo pareggio in Sardegna e pensiamo a cosa dovrà fare la Fiorentina.
Davanti Gudmundsson, assist a parte, ha fatto poco e da lui ci dobbiamo aspettare tanto di più. Anche, per inciso, che impari finalmente l’italiano visto che è in Italia ormai da anni. Conoscere la lingua del paese in cui si lavora, è un dovere perché significa dimostrare di essere integrati in un tessuto sociale. Il problema non riguarda solo lui ma anche altri stranieri che giocano in A. E viene da sorridere perché nel 1980, alla riapertura delle frontiere, dopo 3 mesi i giocatori appena arrivati già rilasciavano interviste in italiano e si esprimevano bene con allenatore e compagni. Chiudiamola qui. L’islandese, dotato di talento assoluto, resta la chiave per far girare la Fiorentina. Come Fagioli nel mezzo, un altro che deve innalzare la propria asticella. Ma sono tutte cose che all’alba della stagione sono normali, i correttivi daranno i loro frutti.
Un altro passaggio riguarda la difesa: Pioli ha tolto alla fine del primo tempo il capitano, Luca Ranieri. “Scelta tecnica, non era infortunato”. Il difensore non stava facendo in campo ciò che aveva chiesto l’allenatore. Anche in questo caso può succedere, ma bisogna migliorare. Pongracic alterna anticipi sontuosi a pause scoraggianti. Pablo Marì, lo abbiamo detto, ha fatto un errore evidente. Insomma qualcosa dietro va registrato, ma la felicità della difesa dipende da come si comporta il resto della squadra. Bisogna difendere di reparto, non singolarmente e insieme agli altri reparti. Questo deve essere il prossimo ostacolo da superare. In più Pioli ha chiesto da tempo alla dirigenza l’acquisto di un altro difensore destro e veloce.
A proposito di mercato: Fortini è indirizzato al Toro, ma il Cagliari non molla. Per Pioli è in arrivo Tariq Lamptey dal Brighton. Sarà lui il vice Dodò. Valore? Circa 5-6 milioni perché ha il contratto in scadenza 2026. E il centrocampista? La caccia continua, ma per ora la preda non è stata ancora catturata. Intanto nelle prossime ore Piccoli farà le visite mediche a Firenze. Un tassello per l’attacco importante. Il mercato chiude il 1 e noi aspettiamo fiduciosi.







