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Lavori al Franchi: in arrivo le strutture per la nuova Fiesole. Giù le cancellate esterne per far spazio a travi e macchinariTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
Oggi alle 12:00Copertina
di Donato Mongatti
per Firenzeviola.it

Lavori al Franchi: in arrivo le strutture per la nuova Fiesole. Giù le cancellate esterne per far spazio a travi e macchinari

Giù le cancellate esterne dello stadio Artemio Franchi – tra Fiesole e Maratona, per fare spazio alle strutture prefabbricate che a breve dovrebbero iniziare ad arrivare a Campo di Marte. Una settimana fa – come anticipato dal Corriere Fiorentino – in palazzo Medici Riccardi si è tenuto un convegno sulla sicurezza dei cantieri delle cosiddette «Grandi opere» e nella giornata di approfondimento - riservata a ingegneri, geometri e architetti - i lavori al Franchi hanno fatto parte dei temi affrontati. Sull'argomento, tra gli altri, sono intervenuti gli ingegneri Luca Buzzoni e Claudio Guido, rispettivamente direttore dei lavori strutture e direttore dei lavori generale, nonché coordinatore della sicurezza in fase di progettazione della ristrutturazione dello stadio. Fuori Firenze due aziende specializzate stanno ultimando la produzione dei prefabbricati in cemento armato e acciaio che serviranno a edificare la nuova Fiesole e la copertura «Nord» che proteggerà la tribuna laterale, curva e metà Maratona.

La demolizione delle cancellate esterne si è resa necessaria sia per utilizzare l'area esterna come deposito dei prefabbricati, sia per far operare le grandi autogru che dall'esterno dell'impianto supereranno le gradinate originali e andranno a posizionare gli elementi. La gru fissa presente, infatti, non ha la capacità di movimentare strutture che pesano svariate tonnellate. C'è dunque un cantiere che sta andando avanti lontano da Campo di Marte ed è stato assicurato che quando inizieranno a essere posizionati i prefabbricati i progressi appariranno visibili di settimana in settimana. Ma dall'inizio della riqualificazione i lavori svolti non sono stati pochi. Per i 133 pali di fondazione e gli interrati della nuova Fiesole sono stati rimossi 15.000 metri cubi di terre. Contemporaneamente sono stati eseguiti i rinforzi delle strutture originali con fibra di carbonio e restaurati una larga parte delle travi e pilastri che sorreggono le vecchie gradinate. Questi interventi, sommati all'installazione degli «shock transmitter» tra i vari comparti strutturali che compongono il «catino» dello stadio, consentono di migliorare sensibilmente la vulnerabilità sismica dell'opera progettata da Nervi. Con gli shock transmitter lo stadio, in caso di sisma si comporterà come se fosse un unico anello, mentre il progetto originale era caratterizzato da una serie di strutture indipendenti una accanto all'altra che andavano a formare i vari settori.

Al convegno della settimana scorsa, infatti, è stato spiegato che prima dell'inizio dei lavori il Franchi soddisfaceva le normative antisismiche vigenti per gli edifici di nuova costruzione per il 35% (percentuale media dei vari elementi), ma con gli accorgimenti impiegati si arriverà all'80%. Non male per un immobile di quasi 100 anni. L'elemento iconico del Franchi più vulnerabile resterà la torre di Maratona (in fase di restauro), poiché non si innalza direttamente da terra, ma poggia su travi e pilastri. Una fase particolarmente «delicata» dei lavori sarà la posa delle due megacolonne della copertura nord, ognuna avrà un peso di oltre 30 tonnellate. Saranno «l'appoggio» interno della copertura di tribuna laterale, nuova Fiesole e metà Maratona, ma non interferiranno con la visione del campo da gioco dagli spalti. La copertura, poi, sarà sorretta sia dalle colonne esterne al Franchi, sia dalla nuova Fiesole. Nessun elemento di nuova costruzione insisterà sulle strutture originali nerviane. Quali saranno, nei fatti, i tempi per veder ultimato il primo lotto dell'ammodernamento? A oggi non è dato saperlo. Quel che è stato evidenziato al convegno è che il cronoprogramma «si è adeguato alle stagioni calcistiche». In moltissimi lo dimenticano: quando furono aggiudicati i cantieri con bando pubblico si prevedeva che la Fiorentina lasciasse l'impianto a completa disposizione delle ditte esecutrici da giugno 2024.

Il progetto prevedeva che sul campo da gioco operassero macchinari per movimentare gli elementi delle nuove strutture, ma poi si è scelto di andare avanti in coabitazione con le partite dei viola. Oltre alle difficoltà di esecuzione di certi interventi, si deve fare i conti con gli stop ai cantieri per le partite. La situazione peggiore è quando i gigliati giocano in casa sia la Conference League, sia la successiva partita di serie A: in alcuni casi i cantieri si sono stoppati il mercoledì e hanno ripreso il lunedì successivo, perché per certi lavori la messa in sicurezza e il ripristino post partita delle aree interessate avrebbe richiesto tempi talmente lunghi da rendere la cosa assolutamente sconveniente. Sommando questi aspetti con gli imprevisti che si sono registrati si sono allungati i tempi e sono aumentati i costi. Soltanto la pubblicazione del nuovo cronoprogramma consentirà di chiarire questi aspetti e permetterà alla Fiorentina di formulare una proposta per un eventuale sostegno finanziario al secondo lotto dell'ammodernamento.