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Fiorentina, è mercato anche in porta. Le piste principali portano a Cagliari
Le parole di qualche giorno fa del procuratore di Dragowski hanno fatto rumore nel mondo Fiorentina ma, niente più niente meno, hanno rivelato una situazione delicata che già andava covandosi in seno, visto che ormai da tempo (perché, sembrerà assurdo, ma non c’è solo Vlahovic) c'è il suo contratto in scadenza nel 2023 che non si rinnova. “È troppo forte per stare in panchina”, l’estrema sintesi del suo pensiero, ma Italiano non sembra granché d’accordo visto che pare aver rovesciato le gerarchie di inizio anno in nome della maggior qualità nel palleggio di Terracciano.
Normale perciò che la dirigenza cominci già ora a guardarsi attorno alla ricerca di un possibile nuovo numero uno e, ad oggi, i principali indiziati portano entrambi in un solo posto: a Cagliari. Sull’isola infatti piacciono sia l’attuale proprietario della porta Alessio Cragno, fiorentino di nascita e di fede, che il suo ipotetico successore, quel Guglielmo Vicario che tanto bene sta facendo in prestito nella vicina Empoli.
Due nomi sul taccuino della Fiorentina, due portieri che per essere acquistati necessiteranno di un esborso significativo, un minimo di 10 milioni di euro. Un'eventuale spesa che impone pazienza e sicurezza nella scelta, per una mossa che sarà comunque più a giugno che adesso. L’idea è finanziare l’acquisto con l'uscita di quel Dragowski che, ottimo numero uno fino a sole poche settimane fa, potrà garantire un incasso adeguato per la pianificazione.
Normale perciò che la dirigenza cominci già ora a guardarsi attorno alla ricerca di un possibile nuovo numero uno e, ad oggi, i principali indiziati portano entrambi in un solo posto: a Cagliari. Sull’isola infatti piacciono sia l’attuale proprietario della porta Alessio Cragno, fiorentino di nascita e di fede, che il suo ipotetico successore, quel Guglielmo Vicario che tanto bene sta facendo in prestito nella vicina Empoli.
Due nomi sul taccuino della Fiorentina, due portieri che per essere acquistati necessiteranno di un esborso significativo, un minimo di 10 milioni di euro. Un'eventuale spesa che impone pazienza e sicurezza nella scelta, per una mossa che sarà comunque più a giugno che adesso. L’idea è finanziare l’acquisto con l'uscita di quel Dragowski che, ottimo numero uno fino a sole poche settimane fa, potrà garantire un incasso adeguato per la pianificazione.
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