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Juve in Champions ma Tudor e Vlahovic se ne andranno. Ranieri merita 10 in pagella. Kean regala l’Europa ai Viola. Gasp e l’amore di Bergamo. Di Francesco un’altra retrocessioneTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 00:00Editoriale
di Luca Calamai

Juve in Champions ma Tudor e Vlahovic se ne andranno. Ranieri merita 10 in pagella. Kean regala l’Europa ai Viola. Gasp e l’amore di Bergamo. Di Francesco un’altra retrocessione

La Juventus conquista la qualificazione Champions all’ultima curva. Tanti brividi, poco calcio. Ma la squadra bianconera tiene così in piedi una stagione appena sufficiente. Questo risultato non cambia il futuro di Tudor. Che ha fatto il suo dovere ma che non sarà sulla panchina bianconera nella prossima annata. La Juve sogna Conte. Di sicuro, serviranno idee nuove. Oltre a Tudor non resterà neppure Vlahovic che non è riuscito a compiere l’ultimo salto di qualità. Grigio come la Juve. In guerra all’inizio con Thiago Motta. Poco incisivo anche con un tecnico amico come Tudor. Servirà un nuovo bomber. Ci sarà invece Locatelli un trascinatore anche nell’ultima sfida di Venezia.
In Europa League, invece, ci finisce la Roma di Ranieri. Ma la stagione di mister Claudio, al suo ultimo anno in panchina, è da dieci in pagella. Ranieri ha cambiato cuore, anima, progetto tattico e risultati alla sua amata Roma. Negli ultimi novanta minuti ha fatto il suo dovere battendo anche il Torino. Ma la Juve è rimasta un passo avanti. Ranieri resterò nel mondo giallorosso come consulente della famiglia Friedkin. Fossi nei proprietari della Roma accetterei qualsiasi consiglio di questo fantastico uomo di calcio. A cominciare dal nome del nuovo allenatore.
In Europa, anche se sull’ultimo treno utile, resta la Fiorentina. Kean, ancora lui, riporta la Viola per il quarto anno consecutivo in Conference. Un risultato che salva la stagione ma che non accende fuochi d’artificio. Toccherà al Presidente Commisso fare investimenti ancora più importanti per trascinare la sua creatura in un’Europa diversa. Quella che porta prestigio e soldi.
Chiudo parlando di due allenatori. Mi ha colpito la manifestazione d’affetto dei tifosi della Dea al Gasp. Uomo ruvido ma che è entrato nel cuore del mondo bergamasco. Fossi in lui continuerei ancora un anno all’Atalanta. Mi dispiace invece per l’ennesima retrocessione di Di Francesco.  Una maledizione si è abbattuta su questo tecnico che anni fa sembrava destinato a diventare un numero uno. Continuo a credere che sia bravo ma certo tutte queste sconfitte hanno ferito la sua immagine.