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31 maggio 2009, Fiorentina-Milan: è l'ultima partita della carriera di Paolo Maldini
Il 31 maggio del 2009, al Franchi di Firenze, c'è in programma Fiorentina-Milan. È l'ultima partita di Ricardo Kakà con la maglia rossonera - almeno nella sua prima esperienza, andrà al Real Madrid dopo qualche settimana - ma anche di Carlo Ancelotti, che lascia la panchina. Però c'è un altro grande nome da celebrare, che termina la sua carriera, irripetibile, soltanto con la maglia del Diavolo.
Paolo Maldini saluta dopo 24 anni. Cioè dalla prima presenza, il 20 gennaio 1985, al Friuli contro l'Udinese. Contro la Fiorentina invece è una partita da vincere per raggiungere la qualificazione matematica in Champions League. Il due a zero finale è firmato da Kakà e Pato, mentre Maldini gioca la sua gara numero 647 in Serie A, la 902 in carriera.
"Ho un ricordo vivo di quella giornata, i tifosi viola mi tributarono un grande applauso. Sono una bandiera del Milan, ma l’aver giocato con la Nazionale mi ha aiutato a entrare nel cuore di tifosi di altre squadre di tutta Italia, sono molto orgoglioso di questo". Dirà Paolo Maldini, qualche anno dopo, ricordando quell'ultimo valzer. Perché a fine partita arriva la standing ovation per salutare uno dei migliori giocatori di sempre, anche se non con la maglia viola. In tribuna c'è anche il padre Cesare.
Paolo Maldini saluta dopo 24 anni. Cioè dalla prima presenza, il 20 gennaio 1985, al Friuli contro l'Udinese. Contro la Fiorentina invece è una partita da vincere per raggiungere la qualificazione matematica in Champions League. Il due a zero finale è firmato da Kakà e Pato, mentre Maldini gioca la sua gara numero 647 in Serie A, la 902 in carriera.
"Ho un ricordo vivo di quella giornata, i tifosi viola mi tributarono un grande applauso. Sono una bandiera del Milan, ma l’aver giocato con la Nazionale mi ha aiutato a entrare nel cuore di tifosi di altre squadre di tutta Italia, sono molto orgoglioso di questo". Dirà Paolo Maldini, qualche anno dopo, ricordando quell'ultimo valzer. Perché a fine partita arriva la standing ovation per salutare uno dei migliori giocatori di sempre, anche se non con la maglia viola. In tribuna c'è anche il padre Cesare.
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