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Betti: "Non mi aspettavo che Pioli tornasse a Firenze. Farà un calcio spumeggiante"
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Emiliano Betti, ex portiere ed ex preparatore dei portieri della Fiorentina ai tempi di Stefano Pioli - che ha seguito nel medesimo ruolo anche nel periodo del parmense al Milan -, è intervenuto su Radio FirenzeViola, durante "Viola Amore Mio", per commentare il ritorno dell'ex tecnico dell'Al Nassr sulla panchina viola: "Non mi aspettavo che tornasse, però Stefano è molto legato alla città di Firenze. Parlandoci insieme, tante volte mi ribadiva il suo affetto per Firenze. È qualcosa che ci ha accomunato".
Come se lo immagina rispetto all'esperienza al Milan e all'Al Nassr?
"L'esperienza araba non l'ho vissuta, ma non credo sia il tipo di ambiente che possa andare bene a Stefano. Ci sono clima e abitudini diverse, noi italiani non siamo stati facilitati ad adattarci in Paesi del genere, e poi là il calcio sta iniziando a prendere piede ora. A livello qualitativo devono crescere ancora molto, il suo rientro in Italia è cosa ben gradita. Ora è un allenatore diverso rispetto a quando allenava la Fiorentina. L'avventura al Milan gli ha fatto fare cambiamenti importanti".
Che calcio è quello che propone?
"Un calcio molto propositivo, con una buona organizzazione difensiva. Non è un gioco alla garibaldina, ma è ben organizzato sia in difesa che sugli esterni, con le due punte larghe che fanno un calcio estremamente veloce e propositivo. Davvero un bel calcio, molto spumeggiante dove si vedono tante occasioni. Non si espone tantissimo alle situazioni avversarie, se la squadra è ben costruita offre una certa stabilità in entrambe le fasi".
La difesa le pare consolidata, a maggior ragione dopo l'arrivo di Viti?
"I reparti della Fiorentina sono a posto già a un 40%, la fase di collaudo è stata fatta, gli automatismi necessari ci sono già. Con un innesto o due, si può sicuramente migliorare. Poi andrà visto come verrà assimilata la richiesta dell'allenatore".
Come se lo immagina rispetto all'esperienza al Milan e all'Al Nassr?
"L'esperienza araba non l'ho vissuta, ma non credo sia il tipo di ambiente che possa andare bene a Stefano. Ci sono clima e abitudini diverse, noi italiani non siamo stati facilitati ad adattarci in Paesi del genere, e poi là il calcio sta iniziando a prendere piede ora. A livello qualitativo devono crescere ancora molto, il suo rientro in Italia è cosa ben gradita. Ora è un allenatore diverso rispetto a quando allenava la Fiorentina. L'avventura al Milan gli ha fatto fare cambiamenti importanti".
Che calcio è quello che propone?
"Un calcio molto propositivo, con una buona organizzazione difensiva. Non è un gioco alla garibaldina, ma è ben organizzato sia in difesa che sugli esterni, con le due punte larghe che fanno un calcio estremamente veloce e propositivo. Davvero un bel calcio, molto spumeggiante dove si vedono tante occasioni. Non si espone tantissimo alle situazioni avversarie, se la squadra è ben costruita offre una certa stabilità in entrambe le fasi".
La difesa le pare consolidata, a maggior ragione dopo l'arrivo di Viti?
"I reparti della Fiorentina sono a posto già a un 40%, la fase di collaudo è stata fatta, gli automatismi necessari ci sono già. Con un innesto o due, si può sicuramente migliorare. Poi andrà visto come verrà assimilata la richiesta dell'allenatore".
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