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Christensen: "Alla Fiorentina ero arrivato per fare il primo, ma non è andata bene"
Oliver Christensen, portiere in prestito allo Sturm Graz dalla Fiorentina, è stato intervistato dal portale Firenzeviola.it tra recente passato (in viola), presente e anche futuro. Di seguito alcuni dei principali estratti delle sue dichiarazioni: "In Austria sto bene, per me l'importante in questo periodo era giocare. Qui posso avere continuità e fare tante partite. A Firenze ero arrivato per fare il primo portiere, ma non ho fatto bene come in Germania. Devo dire che ho avuto anche tanti infortuni che prima non avevo mai avuto, per questo non ho fatto bene. Ma sono stato benissimo grazie alla società, ai compagni e alla città, mi sono sempre sentito bene a Firenze. Purtroppo delle volte le cose non vanno bene anche per colpa tua, non sono contento a livello professionale ma Firenze per me rimane un ricordo bellissimo".
Ripercorre a tal proposito Christensen: "Italiano sceglieva di partita in partita chi giocava, per me non era facile. Ho fatto due partite in campionato e poi qualche gara di Conference, dove secondo me sono andato bene. Poi mi sono fatto male durante il ritiro prima della Supercoppa Italiana a gennaio. Sono tornato dopo qualche mese ed era un periodo importante della stagione, non era facile rientrare. E in più Terracciano stava facendo benissimo. Pietro è un ragazzo bravissimo e un portiere forte. Poi a fine del successivo mercato è arrivato De Gea e ho capito che dovevo andarmene, la scorsa estate ho cercato una squadra ma non c'è stato modo. E per questo ho passato quattro mesi fuori rosa".
Finché non si è aperta la possibilità di andare alla Salernitana. Con una partita contro la Cremonese rimasta negli occhi di tutti: "Ho fatto tre o quattro parate incredibili. Secondo me è stata la miglior partita della mia carriera. Ci sono giorni in cui, da portiere, pensi: oggi non mi puoi fare gol. Era uno di quelli". Una parentesi finita però male, con la retrocessione in Serie C: "Non ho mai provato qualcosa di simile. È stato complicato per tutto. Eravamo in ritiro pronti a sfidare il Frosinone, poi è cambiato tutto, abbiamo aspettato settimane per capire contro chi avremmo giocato, è stato difficile per noi giocatori e per i tifosi. Alla fine abbiamo perso e non abbiamo giocato bene, non so se per la forza della Samp o per una questione mentale".
Christensen è in prestito allo Sturm Graz fino a gennaio. E dopo? Prosegue il portiere: "Non so, punto comunque a giocare, è quello che conta, e farlo a Firenze con uno come De Gea è difficile. Non credo che resterò a Firenze, voglio andare al Mondiale con la Danimarca". Ma lo spagnolo è il collega più forte con cui abbia mai giocato? Dice il danese: "Al primo posto metto lui e Schemichel. Non so come faccia ma è incredibile, riesce sempre ad arrivare sul pallone. Secondo me è per le sue mani, sono gigantesche". Nella squadra viola c'è anche il giovane Martinelli: "Umile, è un ragazzo molto tranquillo ma con tanta qualità, un gran talento con tanto futuro davanti". Con chi si trovava meglio nello spogliatoio della Fiorentina? Conclude Christensen: "Gudmundsson, Gosens e Pongracic. Mi mancano tutti ma con loro avevo un rapporto stretto e lo ho ancora".
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