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Paradosso Gudmundsson: in nazionale ha numeri da top, a Firenze fa fatica a calciareTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:30Serie A
di Niccolò Righi

Paradosso Gudmundsson: in nazionale ha numeri da top, a Firenze fa fatica a calciare

Come Dottor Jekyll e Mister Hyde o, se preferite, come Kaka il fratello Digao, esiste un Albert Gudmundsson con l’Islanda e un Albert Gudmundsson con la Fiorentina. Il giocatore è lo stesso, certo, ma se in nazionale il freddo polare islandese fa riacquistare al numero 10 i super poteri, la maglia viola in questo avvio di stagione fa lo stesso effetto della Kryptonite. Se per ritrovare l’ultimo gol segnato nella Fiorentina dobbiamo tornare indietro fino al 16 marzo scorso e in questa stagione non ha ancora fatto registrare un solo tiro in porta, per l’Albert Gudmundsson quando torna a casa la musica cambia totalmente spartito. Da uno scordato e polveroso ukulele ad una Fender Stratocaster suonata da Eric Clapton. Se l’Islanda è ancora attaccata alla possibilità di un posto nel playoff per il prossimo mondiale, molto lo deve al proprio numeri 10, capace di segnare 7 gol e 4 assist nelle ultime 9 partite disputate in nazionale, di questi 3 reti ed un assist sono stati fatti nelle quattro gare di qualificazione fin qui disputate dai suoi. Ma non è finita qui. Nelle 7 gare fatte con la Fiorentina, Gudmundsson ha toccato la palla un totale di 103 volte, 32 delle quali nell’ultimo terzo di campo e 6 nell’area avversaria. Un dato che con l’Islanda viene praticamente eguagliato solo contando le ultime due gare, contro Ucraina e Francia, dove i tocchi sono stati 102. Che sia più coinvolto nel gioco lo si vede anche dalle heatmap. Con l’Islanda (foto 2) è molto più nel vivo, partendo da mezzala e occupando gran parte della trequarti di sinistra. Quella con la Fiorentina (foto 1), più che mappa di calore sembra una mappa tiepidina, con qualche “picco” - si fa per dire - più nella propria metà campo che in quella avversaria. Questo maggior coinvolgimento si traduce anche in un maggior numero di passaggi: 29.7 sono i media quelli riusciti a partita con Islanda, 15.5 con la Fiorentina; nella metà campo avversaria, invece, la media resta con un ragguardevole 20.3 con la nazionale, mentre crolla a 8.5 con il proprio club. Infine, come non citare il dato sui dribbling, aspetto del gioco per il quale più viene accusato dai tifosi di Firenze. Se con l’Islanda, infatti, Gudmundsson riesce a saltare il proprio avversario almeno 1.7 volte a partita, con la Fiorentina questo dato si ferma a 0.3, troppo poco per il giocatore che più di tutti dovrebbe fare la differenza.