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TMW RADIO - Donatella Scarnati: "Con 90° Minuto abbiamo parlato con genuinità ai tifosi"
Donatella Scarnati, giornalista RAI, ospite di Gianluca Viscogliosi per ricordare i 50 anni della storica trasmissione "90 Minuto"
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Donatella Scarnati, storico volto del giornalismo sportivo targato RAI, è intervenuta ai microfoni di TMW Radio per parlare del cinquantesimo anniversario della storica trasmissione '90esimo Minuto', programma che ha fatto la storia del servizio pubblico. Queste le sue considerazioni: "Il calcio che raccontavamo e il modo in cui lo facevamo era molto diverso. Il nostro allenatore, Paolo Valenti, aveva il suo stile e ce lo trasmetteva sempre. Dieci milioni di telespettatori ci aspettavano ogni domenica, un'euforia che percepivamo".
E' una trasmissione che negli anni è rimasta invariata?
Il programma si è evoluto nel tempo. La concorrenza che è arrivata negli anni ci ha dato nuova energia, ma PaoloValenti era il vero motore. Parlava del programma anticipando i tempi, quasi anticipando quello che fece Sky dopo.
Lei ha fatto ancor più la storia: la prima giornalista in una trasmissione così...
Paolo Valenti capì che occorreva inserire un volto femminile. Io ero appena arrivata al TG1 e venni inserita in un gruppo incredibile e ambizioso. La componente fondamentale per noi e per me è stata la credibilità. Ho voluto un ruolo definito, per essere me stessa. Non è stato semplice, soprattutto in un'epoca in cui il calcio era soprattutto delegato ai colleghi uomini. Valenti sdoganò il ruolo della donna anche nel mondo del giornalismo sportivo. Una volta una troupe della BBC arrivò proprio per intervistarci, eravamo un po' un fenomeno diverso rispetto agli altri
Se dovesse scegliere, quale è stata secondo lei la formula vincente per il successo del programma?
Novantesimo minuto ha fatto sorridere, ha fatto anche arrabbiare i tifosi, ma ha fatto tutto in maniera genuina. Questo manca forse al giorno d'oggi, sorridere un po' di più quando si parla di calcio.
E' una trasmissione che negli anni è rimasta invariata?
Il programma si è evoluto nel tempo. La concorrenza che è arrivata negli anni ci ha dato nuova energia, ma PaoloValenti era il vero motore. Parlava del programma anticipando i tempi, quasi anticipando quello che fece Sky dopo.
Lei ha fatto ancor più la storia: la prima giornalista in una trasmissione così...
Paolo Valenti capì che occorreva inserire un volto femminile. Io ero appena arrivata al TG1 e venni inserita in un gruppo incredibile e ambizioso. La componente fondamentale per noi e per me è stata la credibilità. Ho voluto un ruolo definito, per essere me stessa. Non è stato semplice, soprattutto in un'epoca in cui il calcio era soprattutto delegato ai colleghi uomini. Valenti sdoganò il ruolo della donna anche nel mondo del giornalismo sportivo. Una volta una troupe della BBC arrivò proprio per intervistarci, eravamo un po' un fenomeno diverso rispetto agli altri
Se dovesse scegliere, quale è stata secondo lei la formula vincente per il successo del programma?
Novantesimo minuto ha fatto sorridere, ha fatto anche arrabbiare i tifosi, ma ha fatto tutto in maniera genuina. Questo manca forse al giorno d'oggi, sorridere un po' di più quando si parla di calcio.
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