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Alle origini di Lulić, l'equilibratore di Grosso: da Nova Gradiška a Frosinone
mercoledì 8 febbraio 2023, 15:30News
di Roberto De Luca
per Tuttofrosinone.com

Alle origini di Lulić, l'equilibratore di Grosso: da Nova Gradiška a Frosinone

Toni Špoljarić è stato suo amico d'infanzia ed ex compagno di squadra: «Al parco giochi vicino casa dribblava tutti, qui facciamo il tifo per lui»

Di poter vivere momenti come questi Karlo Lulić lo sognava ogni giorno. Giocando nel parco di quartiere a Nova Gradiška mentre si divertiva spensierato con i suoi coetanei o godendosi il panorama quando in sella alla propria bicicletta raggiungeva la vicina Laza per allenarsi. Perché è in questa cittadina di nemmeno 350 abitanti che il centrocampista croato ha mosso i primi passi da calciatore tra le fila del NK Graničar Laze. Una trafila iniziata da lontano e che oggi, da meritato protagonista nel Frosinone schiacciasassi, certamente ricorderà con piacere ed emozione. Di sicuro, da quelle parti nessuno si è dimenticato di lui. Incluso Toni Špoljarić, amico d’infanzia nonché ex compagno di squadra: «Qui - il racconto - guardiamo ogni gara del Frosinone e tifiamo affinché vinca. Anzi, nel nostro piccolo cerchiamo di spingere con il desiderio che possa essere centrata la promozione in Serie A. Per Karlo sarebbe il coronamento di una scalata incredibile».

LE ORIGINI - Umiltà e sacrificio, cifre identificative del percorso di crescita compiuto dal classe ’96. Storie di vita col lieto fine, il meritato premio per chi non ha mai smarrito la speranza di architettare un futuro all’insegna del successo: «Noi - la descrizione di Toni - ci conosciamo sin dalla nascita. Siamo cresciuti insieme e da piccoli l’unica cosa che potevamo fare, pensando alla realtà in cui vivevamo, era giocare a calcio». Quel semplice pallone, contenitore di emozioni indelebili: «Non avevamo altra scelta, le opportunità di svago per i bambini erano ristrette. Però, pensando a ciò che Karlo è diventato oggi, dico che rivivere con voi quei momenti mi suscita uno stato d’animo particolare». Di sicuro, felice nel rimembrare le tappe cruciali dell’infanzia. Quei momenti è come se fossero ancora parte integrante dell'attualità.

I RICORDI - Ed è su questi binari che va inquadrato il rendimento di Lulić (già ben presente nella passata stagione, ndr) nell’attuale capolista della B. Un po’ come ripercorrere il passato per comprendere a pieno il presente. Del resto, sarebbe troppo facile alzare la paletta numero 94 per indicare il fantasioso Insigne, così come sarebbe semplice se si esibisse la 9 su cui è riportato il nome del famelico Mulattieri o la 10 del talentoso Caso. La 8, forse meno predisposta alle copertine, rappresenterebbe equilibrio, copertura e assistenza al reparto offensivo quando occorre. Elementi di lieve distacco rispetto ad un trascorso che sorprende, specie per collocazione tattica: «Tecnicamente Karlo è sempre stato bravo, tanto è vero che all’inizio il nostro allenatore lo considerava come un attaccante». E gli aneddoti si sprecano: «Nel parco giochi davanti casa, durante una partita tra di noi, nel tentativo di dribblare un amico andò a sbattere la testa contro un albero senza rendersene conto. Ancora oggi mi viene da ridere ripensandoci».

CARATTERE - La stessa testa che, fortunatamente senza ripercussioni dopo quell’urto, ha condotto lontano il giovane Lulić. Essere bravi coi piedi è importante, ma esserlo caratterialmente forse lo è di più. Da qui si spiega il motivo per cui Fabio Grosso, ad esempio, abbia sin da subito nutrito fiducia nelle sue qualità. «Karlo - ha affermato Špoljarić - è un lottatore che insegue con tutte le proprie forze gli obiettivi che si prefissa. Non molla mai di un centimetro e questo è un pregio interiore che nella vita lo ha spinto oltre le difficoltà. A partire da quella che è stata la rinuncia agli affetti familiari per dare svolta alla carriera. Poi non ha mai amato la sconfitta, neanche nei videogiochi. Una testardaggine preziosa che lo ha portato dove si trova ora». Con silenzio, corsa e giocate d’alto spessore, come l’assist pennellato a Mazzitelli sabato scorso nel blitz di Como. L’ennesimo colpaccio di un Frosinone inarrestabile che, insieme al suo numero 8, punta dritto verso l’Olimpo del calcio tricolore.