Vieira: "Io all'Inter? Non mi è arrivato nulla. Volevo solo lavorare nel Genoa anche per i tifosi"

Jurgen Klopp. Patrick Vieira non ha dubbi sull'allenatore con cui avrebbe voluto lavorare. Il tecnico del Genoa, in una lunga intervista concessa all'edizione odierna del Corriere della Sera è tornato su quanto è accaduto all'inizio dell'estate, ovvero sulle voci che lo avrebbero visto nel mirino dell'Inter come successore di Simone Inzaghi, ruolo ricoperto fin dal Mondiale per Club poi da Cristian Chivu. Situazioni di mercato smentite seccamente dal club già sul nascere visto che società e allenatore erano in simbiosi per allestire la nuova squadra fin dal termine della stagione passata: "Ho letto e sentito tanto - ha esordito il mister della formazione rossoblù - ma a me non è arrivato nulla. E io volevo solo lavorare nel Genoa anche per i tifosi: eccezionali. Il 'Ferraris'? Il popolo genoano ha una passione incredibile, si crea un’atmosfera che mi fa pensare all’Inghilterra". L'ex centrocampista, ora passato al ruolo di tecnico, ha commentato infine la frase di Julio Velasco "L’allenatore deve uccidere il giocatore che è in lui": "Sono totalmente d’accordo - ha concluso Vieira -. Ed è la cosa più difficile da fare. Non mi piace parlare del mio passato, devo essere credibile come allenatore. Ho messo il Vieira calciatore nell’armadietto, ho chiuso a chiave e l’ho buttata via".