Genoa, Vieira: "Il razzismo non si combatte con una t-shirt. Con Ibra siamo buoni amici"

Nel corso dell'intervista concessa all'edizione odierna del Corriere della Sera, il tecnico del Genoa Patrick Vieira ha parlato del suo passato all'Inter partendo da José Mourinho: "Me ne sono andato a gennaio, pochi mesi prima del Triplete. Ma per colpa mia, non sua. Mi ha sempre detto le cose con trasparenza. Abbiamo avuto un rapporto difficile, ma sincero. Quando ci siamo rivisti, ci siamo salutati con affetto. E ora che sono dall’altra parte, comprendo il suo punto di vista.

Entrambi vivevamo per la competizione, anche in allenamento. Lo stesso vale per i nostri compagni: penso a Buffon, Cannavaro e Thuram alla Juve, a Cambiasso, Zanetti e Stankovic nell’Inter. Gli scontri con Ibra? Fa parte del calcio. Ma siamo buoni amici: nel calcio non c’è niente di personale. Per alzare il livello della squadra, dobbiamo essere esigenti con i nostri compagni".

Infine un commento sul tema del razzismo, purtroppo sempre di attualità nel calcio e non solo: "Combattiamo il razzismo con una t-shirt e una foto, mi sto stufando. Non si parla della mancata diversità in panchina, nel ruolo di direttore sportivo, tra i presidenti, nelle più grandi istituzioni come Uefa e Fifa. C’è bisogno di più diversità anche ad alto livello. Deve partire tutto da lì".