
Condò dopo la semifinale: "I meriti della ditta Marotta-Ausilio, poi Inzaghi ha fatto il resto"
L'analisi di Paolo Condò sul Corriere della Sera dopo la conquista della finale di Champions League da parte dell'Inter. "Due anni fa l’Inter, pur guadagnando molto, incrementò il valore della rosa. Onana venne sostituito da Sommer, lucrando un impensabile vantaggio tecnico (citofonare Yamal). Thuram arrivò a zero, svincolato, e in due anni ha spento ognirimpianto per Lukaku. Venne pagato una trentina di milioni Pavard con l’aggiunta dei 7 per Bisseck, ottimi investimenti, mentre i 31 per Frattesi furono differiti alla stagione successiva, e Frattesi martedì ha firmato la sentenza. Se questi sono i meriti della ditta Marotta&Ausilio, che quest’anno non ha ripetuto la moltiplicazione dei pani e dei pesci — ma alla fine pure Taremi è entrato nella giocata decisiva — la capacità di Inzaghi di migliorare i giocatori ha fatto il resto.
Quattro anni fa Dumfries era un ruvido rimpiazzo dell’elegante Hakimi, oggi forse è il top al mondo nelruolo. La cessione di Brozovic era non solo vantaggiosa ma indifferibile per l’esplosione di Calhanoglu, «visto» da Simone nella nuova posizione. Mkhitaryan si è speso neiraddoppi su Yamal portando la disponibilità verso la squadra a un altro livello. La spina dorsale italiana, talentuosa in Bastoni e Barella, irriducibile in Darmian e sulfurea in Dimarco, ha trovato in Acerbi — richiesta di Inzaghi non da tutti capita — l’uomo del destino. L’immagine in cui festeggia a torso nudo il suo gol salvifico, e le ali tatuate sulla schiena sembrano la ragione per cui sta galleggiando nell’aria, è un capolavoro onirico".







