
Moratti: "Inzaghi non lo consideravo adatto all'Inter, ho cambiato il mio giudizio. Thuram? Conosco il padre"
L'ex presidente dell'Inter Massimo Moratti, ha parlato ai taccuini del Corriere della Sera dell'edizione odierna, ed è intervenuto a proposito di diverse tematiche anche legate ai suoi nerazzurri e a quelli di Simone Inzaghi. Le sue parole: "Il calcio mi ha dato tantissimo, perché aiutava a decidere velocemente. Sei chiamato a rispondere e a scegliere di fronte ai cambiamenti improvvisi. Sempre svegli: più pratici e più rapidi. Non a caso, quando mio padre mi sentì parlare con entusiasmo di un ragazzino che si chiamava Paolo Rossi... mi disse: “Devi comprare una squadra, è più utile che guidare un’azienda”. Sacrosanto".
E sua moglie? Sposati da 54 anni, ci sarà un segreto di lunghe nozze.
"Il segreto è lei, Milly. Sorprendente, vivace, mai un giorno uguale. Una grande combattente contro le ingiustizie, a partire dalle otto del mattino, quando legge il giornale e si appassiona ai fatti del mondo".
Moratti e Berlusconi...
"Un rapporto di simpatia, anche lui mi chiese di fare il sindaco".
Anche lui? Una malattia.
"Mi disse: “Ma dove vai, con quelli lì? Davvero? Con la sinistra?”. Rinunciai pure quella volta, con una dichiarazione la sera stessa. Ecco: un buon rapporto. Due modi di vivere la vita, due modi diversi, ma ho ammirato la sua vitalità, la sua genialità".
Stessa scelta, alla fine: vendere l’inter e il Milan. Perché?
"Ragioni economiche. Abbiamo visto, tutti e due, l’esplosione dei costi e una passione che non teneva il passo delle ambizioni. Ho sempre pensato che fosse giusto cedere a società internazionali. Adesso si preferiscono i fondi: però, diciamolo, un gruppo familiare, una proprietà precisa, sono comunque un punto di riferimento più semplice, anche per la squadra che deve vincere le partite".
Qual è il giocatore più morattiano di quest’inter di oggi?
"A me piace Barella, è migliorato tantissimo. Un calciatore che ti coglie di sorpresa, salta l’uomo, combatte, è pericoloso in attacco. Poi è molto forte Lautaro e mi piace anche Thuram, conosco il padre".
Simone Inzaghi?
"Ho cambiato il mio giudizio. All’inizio non lo consideravo adatto all’Inter: invece è molto bravo, preparato, gestisce le situazioni più delicate, tanto buon senso, sempre calmo. Marotta? Fa bene il suo mestiere, l’avevo anche cercato ai tempi della Sampdoria".







