
L’Inter gioca nel Far West
Tira una brutta aria intorno all’Inter, ma prima di spiegare perché e cosa lascia sconcertati va fatta la necessaria premessa sulle colpe della squadra. Il risultato di Inter-Lazio e il modo in cui è maturato, è figlio dell’intera gestione mentale di tutta la stagione.
Non c’è praticamente mai stata una sola partita, persino quelle vinte tanto a poco, nelle quali l’Inter non abbia concesso più di un’occasione agli avversari per andare in vantaggio o pareggiarla. Hanno tutti memoria dell’incredibile numero di sfide ormai vinte e che sono sfumate perché negli ultimi 15 minuti è arrivato puntualmente il gol della beffa. In realtà è un fatto avvenuto sistematicamente, anche in occasione di vittorie ottenute, nelle quali il gol avversario non è arrivato ma il rischio è stato comunque alto.
A San Siro, in più di un’occasione, è stato visto Simone Inzaghi scattare dalla panchina per invitare i suoi a salire, a occupare gli spazi. Domenica sera era palese come le indicazioni nette del tecnico non venissero raccolte. La squadra era passiva, subiva e accettava di schiacciarsi, sperando di arrivare al 90° con un po' di resistenza. Una tattica mandata avanti tutta la stagione. Questa però era la partita più importante, l’Inter aveva riposato il giusto e non c’era ragione di invitare la Lazio a tenere il pallino del gioco in mano, sapendo che qualcosa poteva accadere. Ed è accaduto.
Le colpe di come la squadra abbia avuto questa strana difficoltà a gestire quasi tutte le partite nel finale, con conseguenze che si sono riverberate nella classifica, è più che evidente. Il fatto è che non è facilmente comprensibile, perché con la stessa ossatura e allenatore questo tipo di problema non si è mai presentato in modo così plateale nelle scorse stagioni. E’ mancata sempre attenzione, errori diversi e una predisposizione che sembrava figlia di una volontà amministrativa nel dosaggio delle forze, forse che nel finale di stagione la squadra sarebbe esplosa definitivamente. Fatto è che in Champions League la squadra di Inzaghi, con Bayern e Barcellona ha avuto un piglio diverso con rischi enormi, capitolazioni ma anche resurrezioni epiche.
Lo scudetto è svanito a pochi istanti dalla fine anche per questo dunque.
Il fatto davvero sgradevole viene dal clima intorno all’Inter. In fondo c’era questa convinzione che con Marotta il club fosse politicamente tutelato ma quello che è avvenuto recentemente lascia credere che sia vero solo in parte. I tifosi imputano il silenzio stampa adottato dopo Inter-Lazio tardivo e inutile.
L’unica ragione nasce dal presupposto che questo sia un tentativo di compattare il gruppo, perché di ragioni per fare la voce grossa quest’anno l’Inter ne avrebbe avute ma ha scelto sempre di lasciar correre, con l’eccezione di Inzaghi, accusato di vittimismo e persino prepotenza per aver protestato troppo e varcato la linea dell’area tecnica più volte. Una colpa gravissima secondo gli odiatori dell’Inter (sic!).
Il club, dopo la morte del Papa, aveva chiesto di spostare Inter-Roma, troppo a ridosso di Barcellona-Inter col risultato che De Laurentiis e buona parte della Lega, ha fatto le barricate, infischiandosene dell’impegno di una squadra italiana in semifinale. Il sistema Italia ha iniziato già da quel momento, a far capire che ognuno fa per sé e se concorre su più fronti è un suo problema.
Mandare l’arbitro Guida che aveva dichiarato di non voler arbitrare il Napoli per problemi ambientali, è stato messo all’Avar di Inter-Lazio, nella partita più importante del campionato per i rivali del Napoli ed è stata una scelta. Non una leggerezza.
Il mancato rigore su Bisseck è un tema ma non se ne è parlato. Tutto si è risolto su un fallo che il regolamento punisce ma non sempre. Un braccio tenuto indietro e che colpisce la palla con una parte del gomito è incredibilmente discutibile, tanto che negli analoghi casi di Baschirotto, Spinazzola e Mc Kennie il Var non è che ha sbagliato, ha proprio scelto di non intervenire. Il regolamento in materia è ambiguo e concettualmente sbagliato e il Var non ha sanzionato in precedenza situazioni simili non a caso.
In ultimo l’Inter ha chiesto di giocare giovedì nel caso in cui ci fosse il più improbabile degli spareggi. Il Napoli, pretendeva di giocare la domenica per recuperare gli infortunati e giocare in un giorno festivo, sapendo perfettamente che sarebbe poi stato un problema dell’Inter giocare lo spareggio a tre giorni dalla finale di Champions.
De Laurentiis ha poi chiesto di vietare la trasferta ai tifosi sardi, perché tanto il Cagliari è già salvo. Una forma di arroganza, legittimata da una festa scudetto già pronta, tanto che l’allestimento per il titolo è già stato approntato al Maradona, per quella che sarà una parata più che una partita.
Questo è Far West e sarà bene che l’Inter dal prossimo anno sappia che le cose non andranno meglio in questo senso.







