
ESCLUSIVA - Zazzaroni: "L'Inter è la più forte e cambierà tanto nel 2026. Chivu? Bravo, chi parla di cambio modulo non capisce nulla"
L'Inter di Chivu, dopo un inizio di stagione non facile, ha inanellato 4 successi consecutivi tra Campionato e Champions League. Ora la Cremonese, compagine che non ha ancora perso in questa Serie A, prima del doppio scontro diretto che attenderà i nerazzurri - dopo la sosta per le Nazionali - contro Roma e Napoli. Del momento dell'Inter, così come del mercato e degli equilibri complessivi del Campionato italiano, la redazione de L'Interista ha parlato con il direttore del Corriere dello Sport Ivan Zazzaroni. Di seguito l'intervista.
L'Inter di Chivu sembrava aver trovato gli equilibri giusti, dopo un difficile inizio di stagione. Pensa che le ultime uscite dei nerazzurri siano un'eccezione o il segnale di un cambiamento in atto?
"Credo sinceramente che ci siano un sacco di pregiudizi nei confronti di Chivu. L'Inter era una squadra difensivamente forte lo scorso anno, allo stesso modo lo è quest'anno, non è cambiato nulla. I giocatori sono gli stessi: ok, manca Pavard, che forse era meno capace sul piano difensivo, ma vorrei capire per quale motivo l'Inter dovrebbe essere peggiorata o migliorata visto che gli uomini sono gli stessi e che l'atteggiamento tattico è molto simile a quello di Inzaghi".
Si faceva riferimento all'esigenza di cambiare modulo...
"Da parte di chi? Di chi non capisce nulla. Parliamo di una squadra che ha perso lo scudetto per 1 punto, che ha perso male la finale di Champions League perché è arrivata stracotta. Ora, vorrei capire per quale motivo si avverta l'esigenza di cambiare modulo. Io sono totalmente sorpreso da questa cosa, mi aspettavo freddezza iniziale nei confronti di Chivu, perché il tifoso interista si aspettava chissà che cosa, ma fino a questo punto no. Adesso, bastano due vittorie per cambiare completamente atteggiamento e per dire che Chivu è bravo. Intanto è capace, Chivu è davvero bravo".
Quel 5-0 resta nei ricordi diffusi dei tifosi interisti, è come se si aspettassero in estate l'approdo di un allenatore di tipo diverso...
"Non c'era un allenatore di tipo diverso. Tant'è che sono andati su De Zerbi, Fabregas e Chivu. Con una predisposizione per quest'ultimo molto chiara, dato che sul primo c'erano delle riserve di Marotta - non tattiche né tecniche, evidentemente. Fabregas ha detto sùbito di no, mentre Chivu era l'allenatore che più soddisfaceva Marotta. Per questo sono andati su Chivu: ha carattere, capacità, basta vederlo in campo".
L'idea è quella di procedere a un graduale cambiamento, non solo sul piano dell'assetto tattico, ma anche nell'approccio ai giovani?
"L'assetto tattico lo cambi se la squadra non funziona e se le caratteristiche dei giocatori ti inducono a cambiare. Torniamo al discorso estivo: se fosse arrivato Lookman, tu avresti avuto anche la possibilità di giocare diversamente davanti. Ciò perché avresti avuto un giocatore che ora non c'è in rosa, ossia un esterno d'attacco molto forte che salta l'uomo. A quel punto avresti potuto sicuramente modificare qualcosa, pur avendo degli attaccanti che svariano molto, e fare tante cose. Alla fine sono arrivati giocatori per tentare di ringiovanire un pochino la rosa, non titolari. Si gioca con la stessa squadra dello scorso anno, per cui vorrei capire perché bisognerebbe cambiare. C'è questo desiderio di novità che, per me, è assolutamente incomprensibile".
Il tifoso interista non ha ben compreso perché da Lookman si sia passati all'idea di un centrocampista muscolare, di una diga a centrocampo...
"Era una richiesta di Chivu: 'Se non riesco ad avere quel tipo di giocatore, allora vorrei un calciatore che non ho a centrocampo, come Koné'. I soldi erano 45 milioni di euro, poi la Roma non ha accettato nessun tipo di sviluppo del discorso. Quindi, chi avresti preso al posto di Lookman? Openda, non credo. Nkunku non è Lookman. Si tratta di giocatori bravi, ma Lookman ha fatto cose importanti in Italia negli ultimi anni, lo si conosceva ed era un'indicazione di Chivu. Per cui Chivu ha detto 'Se non possiamo prendere quel giocatore, io preferisco proteggere maggiormente la squadra con uno come Koné'.
Vero che l'Atalanta non ha mai fissato un prezzo per la cessione di Lookman?
"Mai. E quando Ausilio è andato a parlare per Zalewski, gli hanno detto che non c'era trippa per gatti".
Cosa si sente di dire a proposito del suo futuro?
"Si possono fare dei ragionamenti. Il prossimo anno, Lookman compirà 29 anni, è difficilmente rivendibile. Quest'anno 45 milioni mi sembravano un'offerta congrua, il prossimo non lo saranno più. Non so cosa vorrà fare l'Inter, anche perché Lookman avrà un solo anno di contratto. Non ci sono gli elementi per dare delle certezze, l'unica cosa da dire è che difficilmente chi lo prenderà spenderà quella cifra. Per quanto riguarda l'Inter, quindi, non escludo nulla, ma trovo abbastanza complicato che possa riaprire i discorsi per lui".
C'è la possibilità che l'Inter torni su Koné nelle prossime sessioni di mercato?
"Non certamente a gennaio, forse a giugno. La Roma un pezzo lo deve vendere, ma io credo che non debba cedere né Svilar né Koné".
Sfumato Koné, l'Inter ha deciso di puntare su Diouf del Lens. Pensa che possa rappresentare un innesto importante per l'Inter?
"Diouf è un giocatore box-to-box, potrebbe teoricamente sostituire Barella perché è una mezzala. Si tratta di un giocatore giovane, di qualità, che può dare tanto all'Inter. Ha potenza, può diventare importante".
Con l'infortunio di Thuram, Bonny può rappresentare un suo degno sostituto?
"Ieri ho sentito l'Inter, mi è stato detto che avrebbero tentato di recuperarlo per la partita contro la Roma. Altri hanno scritto che potrebbe addirittura saltare sia la Roma sia il Napoli, ma io credo che tenteranno di recuperarlo per la Roma. Per quanto riguarda il minutaggio di Bonny, secondo me quest'ultimo si adatta molto bene a Lautaro, così come lo stesso Pio. Bonny ha forse un pochino di forza fisica in più, ma credo che in generale il reparto offensivo sia leggermente superiore rispetto allo scorso anno. Prima avevi Arnautovic e Taremi, ora hai Bonny e Pio, con quest'ultimo che è destinato a fare molto, molto bene".
Si nota un miglioramento della squadra nel reparto avanzato, a dispetto di ciò che dicono alcuni interisti...
"Capisco alcuni tuoi compagni di tifo, che avrebbero voluto un grande acquisto - che manca dai tempi di Lukaku - e sono reduci al 5-0 con il PSG. Capisco il loro umore, ma il calcio è fatto a volte anche da cose matematiche: tu hai tenuto la stessa squadra dello scorso anno, hai inserito Bonny e Pio al posto di Taremi e Arnautovic. Hai preso Diouf, Sucic, Luis Henrique e Akanji, che secondo me è più forte di Pavard difensivamente. Il francese era stato acquistato per 30 milioni, una follia. Quando lo dissi, i tuoi compagni di tifo mi attaccarono pesantemente, ma è durato un anno e non ha giocato neanche tantissimo. Le cose stanno così".
L'Inter ha quindi deciso di cederlo nella scorsa finestra estiva di mercato...
"Chi avrebbe venduto l'Inter, se non lui? Mantenendo Calhanoglu, chi avrebbe potuto cedere? Bisseck non ha accettato nessun tipo di soluzione in uscita. Frattesi, con tutto il rispetto per lui, è una riserva nell'Inter. Non c'è stata un'offerta reale per lui".
L'Inter sta pensando al rinnovo, ma è al contempo aperta a cedere Frattesi?
"L'Inter è aperta a tutto, dipende molto anche dalle idee di Oaktree. Poi magari mi sbaglio, ma secondo me sono aperti a varie soluzioni da questo tipo di vista".
Vi sono due scuole di pensiero a proposito di Pio Esposito, vi è chi pensa che sia un predestinato e chi un sopravvalutato. Qual è la sua posizione in merito?
"Sentivo parlare molto di Pio, ai tempi dello Spezia. Ne ho parlato con un procuratore, del quale mi fido molto a livello tecnico, il quale mi ha detto che Pio sarebbe diventato il prossimo centravanti della Nazionale. Sa fare tutto: gioca per la squadra, per se stesso, segna, fa assist. Devo dire, vedendolo giocare, che l'ho visto un pochino con un desiderio di strafare. Quando troverà un po' più di equilibrio, con la maturità, secondo me potrà fare molto di più. Dunque, è assolutamente un predestinato".
Quindi, pensa che non abbiano ragion d'essere i paragoni con Camarda?
"No, Pio è più completo di Camarda. Quest'ultimo è un finalizzatore, un uomo d'area, mentre Pio può fare tante cose. Camarda è bravo, potenzialmente è molto interessante, ha anche due anni in meno di Pio. Ma a me quest'ultimo piace molto".
L'Inter cambierà il prossimo anno?
"Premesso che è difficile dire cosa accadrà tra un anno, ma so che nei progetti c'è un cambiamento forte. Ci sono investimenti, giocatori il cui contratto è in scadenza. Il prossimo anno qualcosa cambierà per forza, non era questo l'anno della rivoluzione".
Tornando al Campionato, l'Inter ospiterà la Cremonese prima del doppio scontro diretto con Roma e Napoli?
"L'Inter è la squadra più forte del Campionato. Il Napoli si è molto avvicinato, però i nerazzurri sono i più forti. Tra Roma e Napoli, ha più chances quest'ultima compagine. La Roma ha un attacco deficitario, c'è una differenza notevole con l'Inter".
Su queste basi pensa che l'Inter sia favorita per la vittoria dello scudetto?
"L'ho sempre detto, per me lo sono l'Inter e il Napoli".
E il Milan di Allegri?
"Darà fastidio tantissimo. Si tratta di una squadra molto pratica, con dei momenti di bel gioco, sarebbe sorprendente (che lottasse per lo scudetto, ndr.) considerando che l'anno scorso è arrivata ottava. Io credo che l'Inter e il Napoli abbiano qualcosa in più. Il fatto di non giocare in Europa dà fastidio ad Allegri, che ha sempre amato giocare 3 partite a settimana. Certo, questa situazione lo favorisce per quanto riguarda Modric, che può giocare una volta a settimana a 40 anni".
Al contrario, ritiene che il Napoli possa essere penalizzato dagli impegni stagionali in Champions League?
"Tutto da verificare, io non sono come quelli che dicono 'Conte ora deve giocare una volta a settimana, in Europa ha sempre fatto male'".
Come inserisce la Juventus in questi discorsi?
"Imperfetta. Molto ricca davanti, ma piena di confusione e piuttosto fragile dietro. Avrei tolto una punta e preso un centrocampista forte. Koopmeiners sembra un problema reale per la Juventus, un centrocampista forte sarebbe servito ai bianconeri".
Si ringrazia Ivan Zazzaroni per la disponibilità.







