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tmw / inter / Primo Piano
MN - Caressa: "Credo che Allegri sia il più grande manager che c’è in questo momento"
Oggi alle 16:00Primo Piano
di Manuel Del Vecchio
per Milannews.it
fonte dal nostro inviato Antonello Gioia

MN - Caressa: "Credo che Allegri sia il più grande manager che c’è in questo momento"

Fabio Caressa, noto giornalista e telecronista di Sky Sport, a margine della presentazione del Galà del Calcio AIC ha parlato di vari temi caldi, tra Nazionale, il Derby tra Inter e Milan e tanto altro. Queste le sue dichiarazioni raccolte dall'inviato di MilanNews.it:

L’Italia è crollata contro la Norvegia, c’era da aspettarselo?

“No, non c’era assolutamente da aspettarselo. Dopo un buon primo tempo la squadra si è liquefatta in modo preoccupante, evidentemente è una squadra che non è a posto emotivamente. Credo che ci siano alcune cose che vadano necessariamente messe a posto entro marzo, e non sono sicuro che cambiare modulo da una partita all’altra possa aiutarli. Anzi, credo di no, bisogna partire con le idee chiare. Bisogna fare delle scelte anche dolorose, ma precise rispetto a quello che dice il campionato. Su Rino dico sempre che sono troppo di parte per esprimere un giudizio e questo credo che valga per molti di noi. Siamo un po’ di parte su Rino e ci auguriamo che possa fare delle grandi cose, e sono convinto che le possa fare a patto che lui si tranquillizzi. Anche lui deve essere consapevole delle sue capacità che ha già dimostrato e poi portare con tranquillità la Nazionale ai playoff. Secondo me la cosa più importante è la tranquillità, che è la cosa che ho visto mancare in queste partite, cioè una certa tranquillità che arriva da una convinzione nei propri mezzi. Non è una squadra scarsa, è una squadra che non ha dei picchi ma che può fare sicuramente bene a patto che mantenga tranquillità, cosa che in tutte le partite non ho visto. Contro Moldova siamo partiti bene nei primi 10 minuti, non abbiamo fatto gol e ci siamo spaventati e liquefatti. Con la Norvegia ci siamo liquefatti all’andata e ci siamo liquefatti al ritorno. Credo che prima di tutto questo sia un elemento da mettere a posto, poi tante altre cose. Serve una squadra più fisica, bisogna ripartire dalle due punte che giocano vicine che sono una cosa che funziona meglio sicuramente. Sicuramente con la difesa a tre e i due a tutta fascia si rischia un po’ troppo, bisogna giocare con una squadra più corta e andare di più in verticale, il possesso palla ormai non lo fa più nessuno. Io ho sempre pensato che fosse una cosa inutile, ma non perché lo dico io ma perché lo dicono le statistiche. Le statistiche dicono che da possesso palla si segna meno dell’1% dei gol. Se tu riconquisti palla in avanti i numeri salgono al 43%. E i numeri non sono un’opinione”.

Che settimana è stata quella di Conte che si è preso dei giorni di pausa dal Napoli ed è andato a Torino?

“L’impatto lo deciderà il rapporto da qui in avanti che avrà Conte con i giocatori. Secondo me è evidente che c’è stata una rottura nello spogliatoio, almeno parziale, tra la volontà dell’allenatore e la risposta dello spogliatoio. Altrimenti questa settimana Conte non se la sarebbe presa. Ma conoscendolo credo che sia una settimana che si è preso più che altro per sé, perché nella vita capita che se tu continui a pensare ai tuoi loop mentali e continui a rivolgerti solamente a te stesso, e non ti confronti con la vita di tutti i giorni, allora diventa difficile uscire dai problemi. Allegri aveva detto una cosa secondo me bellissima. Lui ha una definizione, si chiama cazzeggio creativo. Lui dice che dopo che pensi sempre alla stessa cosa devi andare al bar a parlarne con gli amici. Perché altrimenti la cosa diventa occlusa nel tuo animo e diventa irrisolvibile. Io credo che Conte sia voluto uscire da quel loop per riuscire a trovare delle soluzioni per il rapporto con i propri giocatori”.

Come preparerà il Derby Allegri? Sempre con questo “cazzeggio creativo”?

“Ma lui usa sempre il cazzeggio creativo, per lui è molto importante sentire il parere degli altri per poi consolidare la propria idea o magari modificarla in parte. Io credo che, al di la di quello che uno può pensare di Allegri allenatore, io credo che sia il più grande manager che c’è in questo momento in generale. Utilizza delle tecniche che sono proprie dei manager delle HR (risorse umane, ndr) delle grandi industrie e delle grandi aziende. E credo che Conte abbia capito che dovesse uscire dall’interno del sistema per riuscire a trovare una soluzione allo stesso”.

Come vedi il confronto Chivu-Allegri?

“Molto interessante, secondo me noi stiamo cercando di capire l’andamento del campionato da alcune partite. Alcune secondo me ce lo dicono: io mi aspettavo di capire molto da Roma-Inter però ho capito sì e no… Un tempo una e un tempo l’altro. Milan-Roma ho capito sì e no, lo stesso Juventus-Inter. Inter-Milan ci può dire delle cose perché io credo che possano essere due favorite per il titolo”.

Se Chivu perde il terzo scontro diretto…

“Ma voi siete convinti che questo sarà un anno in cui gli scontri diretti saranno decisivi? Io ho sempre pensato che gli scontri diretti siano decisivi, ma questo invece è un campionato con tale equilibrio che almeno fino alla fine della prima metà sarà importante fare un sacco di punti con gli altri piuttosto che farli negli scontri diretti, che magari molti pareggeranno”.

Che derby vorresti raccontare domenica?

“Non lo racconto io, però mi piacerebbe raccontare un derby con un sacco di gol. In Italia stiamo vedendo pochi gol e mi piacerebbe vedere un derby con poche interruzioni di gioco, perché in Italia stiamo vedendo troppe interruzioni di gioco. Mi piacerebbe vedere un derby senza nessuno con le mani in faccia se viene colpito sul petto. Non faccio riferimento specifico a giocatori del Milan ma è un discorso generale sui giocatori di Serie A”.