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Viaggio all’Olimpico di Montjuic: l’Inter sfida il fascino antico di uno stadio nato vecchioTUTTO mercato WEB
Oggi alle 09:45Serie A
di Ivan Cardia
fonte Inviato a Barcellona

Viaggio all’Olimpico di Montjuic: l’Inter sfida il fascino antico di uno stadio nato vecchio

È l’Estadio Olímpico di Montjuic, collina a 192 metri sul livello del mare a sud di Barcellona, l’impianto che i catalani chiamano casa in questa stagione. Costruito nel 1927 per l’Expo del 1929, poi intitolato a Lluís Companys,  presidente della Generalitat de Catalunya nel 1934 e durante la Guerra civile spagnola, ospita la formazione blaugrana in attesa che sia completata la ristrutturazione del Camp Non, che tornerà a essere attivo dalla prossima stagione.

Uno stadio nato vecchio. Ideato per l’Expo, sulla carta avrebbe dovuto ospitare anche le Olimpiadi del 1936. Almeno, nelle intenzioni della Spagna, poi travolta dalla guerra civile e dall’arrivo del franchismo, tanto che i Giochi si tennero poi nella Berlino nazista. Ha il fascino antico di uno stadio che sorge nell’Anella Olímpica, un complesso sportivo che include anche il Palau Sant Jordi e la Torre Calatrava. Ma anche tutta la scomodità di uno stadio di un’altra era.


Un Olimpico schiacciato. Con lo stadio di Roma - e più in generale con gli stadi costruiti pensando alla pista d’atletica - ha in comune la distanza degli spalti dal campo, con una differenza: è molto più basso e quindi la partita si vede ancora più da lontano. Ristrutturato nel 1989 per le Olimpiadi del 1992, ospita circa 55.000 spettatori: gli interisti stasera saranno più di tremila. Fronteggeranno un impianto con tutti i colori di quello che si definisce Més que un club: la coreografia con i cartoncini blu, gialli e rossi già pronti sulle tribune.