
Moratti: "Nessuno credeva potessi prendere Ronaldo. L'Inter di Inzaghi mi diverte"
Massimo Moratti indica i quattro giocatori del suo cuore: Skoglund, Corso, Beccalossi e Recoba. Il colpo più iconico dell’ex presidente dell’Inter, che oggi compie 80 anni, è senza dubbio l’arrivo in Italia di Luiz Nazario de Lima, più noto semplicemente come Ronaldo, il fenomeno. Nell’intervista rilasciata oggi ai canali ufficiali dell’Inter, Moratti torna così sul suo acquisto: “L’avevo conosciuto una volta qui a Milano, non era famoso e giocava in Olanda. Non so perché era venuto a trovarmi, forse il suo procuratore voleva che ci conoscessimo. Ho ancora una sua figurina fatta in Olanda, era un ragazzo semplicissimo e simpatico. Poi non l’ho più visto, finché non c’è stata l’occasione col Barcellona: a tutti sembrava impossibile, a me sembrava che avesse una sua razionalità anche economica. Ero appena arrivato nel calcio, gli altri presidenti non pensavano potessi fare una cosa di questo genere. Ho preso un po’ tutti in contropiede, non ha fatto tanto piacere agli altri presidenti che volevano comandare. Ricordiamo che lui è venuto insieme ad altri giocatori formidabili, era un sogno che si concretizzava e Ronaldo è stato quello che ha rilanciato l’Inter nel mondo”.
Spazio poi a un giudizio sull’attualità, su Simone Inzaghi che, se avesse avuto come allenatore della sua Inter “sarebbe stata un’ottima cosa. Lo vedo pacato, intelligente, veloce, non si dà un tono: bravissimo. Ha lo stesso atteggiamento con i giocatori e capisco che si affezionino, che ci credano, che abbiano fiducia. I risultati ne sono una conseguenza”.
L’Inter del tecnico piacentino, che il prossimo 31 maggio giocherà la finale di Champions League con il PSG, diverte Moratti: “Sì assolutamente. Non è fantasia al potere, ma gioco: ha un bel gioco. Sa approfittare delle debolezze dell’avversario, ma soprattutto gli impone la propria razionalità nel giocare”.
Spazio poi a un giudizio sull’attualità, su Simone Inzaghi che, se avesse avuto come allenatore della sua Inter “sarebbe stata un’ottima cosa. Lo vedo pacato, intelligente, veloce, non si dà un tono: bravissimo. Ha lo stesso atteggiamento con i giocatori e capisco che si affezionino, che ci credano, che abbiano fiducia. I risultati ne sono una conseguenza”.
L’Inter del tecnico piacentino, che il prossimo 31 maggio giocherà la finale di Champions League con il PSG, diverte Moratti: “Sì assolutamente. Non è fantasia al potere, ma gioco: ha un bel gioco. Sa approfittare delle debolezze dell’avversario, ma soprattutto gli impone la propria razionalità nel giocare”.
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