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Troppo più ricco, troppo più forte: ecco perché il Sud America è rappresentato solo dal BrasileTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 08:12Mondiale per Club
di Gaetano Mocciaro

Troppo più ricco, troppo più forte: ecco perché il Sud America è rappresentato solo dal Brasile

Il calcio sudamericano porta 4 squadre su 6 agli ottavi di finale del Mondiale per Club. Un dato salta all'occhio: sono tutte brasiliane. Eliminate invece le due argentine mentre gli altri 8 paesi della CONMEBOL non avevano rappresentanti. Un caso? Niente affatto.

La Copa Libertadores negli ultimi anni ha un indirizzo chiaro: dal 2017 a oggi solo una volta non ha vinto una squadra brasiliana, il River Plate nel 2018 che ebbe la meglio nello storico Supeclasico contro il Boca Juniors a Madrid. Per il resto non c'è storia: addirittura negli ultimi 5 anni ci sono stati 4 derby tutti brasiliani, di fatto il paese del futebol bailado va a un'altra velocità. Ma come si spiega?

PERCHÈ LE SQUADRE BRASILIANE DOMINANO IN SUDAMERICA?
Tutto gira intorno ai soldi: il divario che c'è tra il giro di denaro nel campionato brasiliano e il resto del Sudamerica è semplicemente abissale. Anche il confronto con il maggior competitor del continente, ossia l'Argentina, di fatto non esiste. Solo di diritti tv parliamo di entrate cinque volte superiori. Rende bene l'idea la dichiarazione del presidente del Talleres, Andrés Fassi, di un anno fa quando prima della partita di Copa Libertadores contro il Sao Paulo ebbe modo di parlare col suo omologo brasiliano: "Abbiamo pranzato con il presidente e il consiglio di amministrazione del Sao Paulo e non riescono a credere che una squadra della Prima Divisione argentina riceva 2 milioni di dollari per i diritti televisivi. La squadra che guadagna meno in Brasile è di 30 milioni di dollari. Loro, essendo una squadra importante, guadagnano circa 70 milioni di dollari".


LA DIFFERENZA ABISSALE TRA IL BRASILE E IL RESTO DEL SUD AMERICA
Secondo uno studio fatto dalla società di consulenza Sport Value, nel 2024 i club brasiliani hanno stabilito un nuovo record in fatto di ricavi, arrivando a guadagnare 10 miliardi di real, equivalenti a un miliardo e 560 milioni di euro. Di questi soldi incassati, il 30% arrivano dai diritti televisivi. Il Flamengo ha incassato oltre 200 milioni, praticamente due volte tanto il valore dei diritti televisivi che la Federcalcio argentina gestisce e poi distribuisce ai club della Superliga.

A questo si aggiunge la trasformazione che sta avvenendo in seno ai club brasiliani, aprendo all'ingresso di nuovi investitori. Un calcio che si sta trasformando da popolare a capitalista a tutti gli effetti: club come il Botafogo campione sudamericano in carica, ma anche Cruzeiro o Altético Mineiro sono stati ceduti a miliardari e divenuti delle vere e proprie corporate. Aspetto non da sottovalutare, le scommesse divenute legali dal 1° gennaio. E che stanno generando un flusso di mercato tale che quasi tutti i club sono sponsorizzati da agenzie di betting, che pagano profumatamente.

CALCIOMERCATO BRASILIANO A LIVELLI EUROPEI
Di conseguenza non c'è partita tra il calcio brasiliano e il resto del continente. Guardiamo anche al giro di affari nel calciomercato: il Palmeiras si è potuto permettere Vitor Roque, pagando il Barcellona ben 25.5 milioni per il suo cartellino. Il Botafogo ha strappato Thiago Almada all'Atlanta per 19.5 milioni. Carlos Alcaraz (la meteora juventina, non il campione del tennis) è costato 18 milioni al Flamengo. Cifre che rendono l'idea di come il calcio brasiliano ormai sia una realtà consolidata che può davvero giocarsela col calcio europeo, mentre in Sudamerica la sensazione è che la forbice continuerà ad allargarsi.