
Gravina cerca il prossimo ct tra gli eroi del 2006: Gattuso in pole
Dopo il rifiuto di Claudio Ranieri, che ha deciso di restare alla Roma come consulente dei Friedkin, la FIGC è costretta a riaprire la caccia al successore di Luciano Spalletti. La candidatura di Stefano Pioli, inizialmente stimata dal presidente Gabriele Gravina, ha perso forza: il tecnico è promesso alla Fiorentina e liberarlo dall’Al Nassr sarebbe complicato. Si apre quindi una fase di riflessione in via Allegri.
L’ipotesi più concreta al momento porta a uno dei campioni del mondo del 2006. Tra i nomi valutati, Gennaro Gattuso è quello con il profilo più in linea con le esigenze federali e per questo da considerare in pole position: un tecnico pragmatico, di personalità, con esperienze in Italia e all’estero, e un forte legame con l’azzurro, non un “giochista”. Seguono Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi, quest’ultimo considerato meno adatto per via di un approccio più “teorico” alla panchina e un ingaggio pesante che la Roma vorrebbe eventualmente alleggerire.
Roberto Mancini, che si è detto pentito dell’addio e pronto a tornare, non rientra nei piani attuali di Gravina, nonostante l’ex ct si sia proposto. I rapporti tra i due restano non ottimali e, nonostante il valore tecnico indubbio, al momento la sua candidatura non viene presa in considerazione, almeno al momento: i tempi per la decisione finale potrebbero essere più lunghi del previsto, e la sua carriera è impareggiabile dagli altri candidati. La FIGC sa di non potersi permettere un altro errore dopo il no di Ranieri. Per questo, la scelta richiederà qualche giorno in più: il prossimo ct dovrà essere una figura forte e subito operativa, in vista del debutto contro l’Estonia il 5 settembre.
L’ipotesi più concreta al momento porta a uno dei campioni del mondo del 2006. Tra i nomi valutati, Gennaro Gattuso è quello con il profilo più in linea con le esigenze federali e per questo da considerare in pole position: un tecnico pragmatico, di personalità, con esperienze in Italia e all’estero, e un forte legame con l’azzurro, non un “giochista”. Seguono Fabio Cannavaro e Daniele De Rossi, quest’ultimo considerato meno adatto per via di un approccio più “teorico” alla panchina e un ingaggio pesante che la Roma vorrebbe eventualmente alleggerire.
Roberto Mancini, che si è detto pentito dell’addio e pronto a tornare, non rientra nei piani attuali di Gravina, nonostante l’ex ct si sia proposto. I rapporti tra i due restano non ottimali e, nonostante il valore tecnico indubbio, al momento la sua candidatura non viene presa in considerazione, almeno al momento: i tempi per la decisione finale potrebbero essere più lunghi del previsto, e la sua carriera è impareggiabile dagli altri candidati. La FIGC sa di non potersi permettere un altro errore dopo il no di Ranieri. Per questo, la scelta richiederà qualche giorno in più: il prossimo ct dovrà essere una figura forte e subito operativa, in vista del debutto contro l’Estonia il 5 settembre.
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