
Bonolis su Lautaro-Calha: "Tensioni normali. Mercato? L'Inter non può avere solo Asllani"
Il conduttore televisivo Paolo Bonolis, noto tifoso dell'Inter, ha parlato a TuttoMercatoWeb.com di alcuni temi caldi di casa nerazzurra, a partire dalla questione che sta tenendo banco nella differenza di vedute fra Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu.
Come ha preso la situazione creatasi dopo le parole di Lautaro Martinez?
"Normalmente, la risolveranno sicuramente, si parleranno. Sono situazioni che capitano quando ci sono tensione, pressione, stanchezza, cambiamenti naturali in corso. Va considerata la situazione quando vengono dette delle cose: quante volte capita che qualcuno alzi i toni a causa di momenti particolari. Non è successo niente di trascendentale: naturalmente la stampa deve costruirci sopra grandi castelli affinché la notizia possa diventare appetitosa, o possa generare ansie o pensieri nei tifosi più accesi. Sono ragazzi che possono avere differenze di vedute, nel mondo mi sembra che ci sono problemi più grandi".
Pensa che si riferisse anche ad altri?
"Dovete chiederlo a Lautaro. Se ha detto certe cose è perché presumeva che ci fossero atteggiamenti arrendevoli o di diversa natura di qualcuno o di alcuni. Il resto lo sa Gesù Cristo, io che ne so".
Calhanoglu è destinato ad andarsene dall'Inter?
"Probabile che un calciatore turco che ha avuto questa immensa passione per questa società del suo Paese abbia voglia, nell'ultima fase della sua carriera, di tornare a casa e giocare per i colori per cui faceva il tifo. Marotta, Ausilio e Baccin sapranno cosa fare, di sicuro non si può rimanere solo con Asllani. Quando vai a paragonarti con altre società devi sempre fare i conti con l'oste. I soldi che puoi spendere sono solo quelli che ci sono".
Chivu le piace?
"Conosco bene Cristian, una persona adorabile e anche molto in gamba. Quando vuoi cambiare cose che giocoforza dovranno cambiare, non è che lo puoi fare da un giorno all'altro. E non puoi pensare che sia subito tutto perfetto. Ci sono periodi di adattamento. Guardate anche le squadre più ricche: il PSG prima di questa stagione gloriosa è passato attraverso le sue Forche Caudine, da una ricostruzione. Il tifoso è ingordo e bulimico: nella vita i cambiamenti richiedono tempo. Anche perché non lavoriamo su una persona, ma su una squadra. Può andare tutto subito bene, ma è molto più probabile che ci voglia più tempo".
Francesco Pio Esposito, Valentin Carboni e gli altri: è questo il momento per l'Inter di puntare con forza sui giovani?
"Se vuoi fare un cambiamento è giusto che tu parta da una situazione anagraficamente più giovane. Ha detto bene Marotta un concetto che non va dimenticato".
Quale?
"L'Inter è arrivata in fondo a tutte le competizioni possibili, poi qualche volta si vince qualcosa e altre rimani con un pugno di mosche. Grandi club europei hanno ottenuto anche meno dell'Inter. Il problema dei nerazzurri non è stato né la difesa, nemmeno il centrocampo, ma l'attacco. Una marea di partite le abbiamo buttate via perché non buttavamo la palla dentro nonostante una marea di occasioni create".
Perché?
"Nella prima parte di campionato Lautaro era fuori condizione, comprensibile dopo tutta la stagione precedente. Nella seconda parte è mancato Thuram e l'onere se lo è sobbarcato lo stesso Lautaro. Ci siamo ritrovati con Taremi, Arnautovic e Correa che francamente abbiamo visto cosa abbiano potuto dare. Quindi partite che potevano finire 3-1 magari sono finite 1-1. Un punto qua, un punto là, arriviamo a questa situazione".
L'attacco come lo vede ora?
"Spero che quest'anno con l'avvento di Bonny, la presenza di Pio Esposito e mi auguro una presenza al 100% e non frenata di Lautaro e Thuram si possa ottenere di più".
A centrocampo invece?
"Va sistemato soprattutto se andasse via Calhanoglu, non c'è dubbio. Spero che arrivino due giocatori. Sucic mi piace tantissimo. Luis Henrique se inizia a indovinare i cross può anche funzionare, l'importante è che crossi dentro l'area e non sui raccattapalle. Per il resto il giocatore ha dei margini sicuramente, lo si vede da come tratta il pallone. Sono sempre dei ragazzi che vivono cambiamenti importanti di vita. Anche quando sono arrivati Platini e Zidane ci si chiedeva i primi tempi: ma sono veramente bravi? Invece erano fenomeni. Bisogna dare tempo".
E in difesa?
"Un acquisto me lo auguro se dovesse andare via Bisseck come sembra che potrebbe essere. Io però più di leggere i giornali non faccio e la dirigenza sa quello che fa. I tifosi sappiano che potrebbe essere necessario attendere".
La sua opinione sulla difficoltà della Nazionale e la scelta di Gattuso come ct?
"Se è vero quello che si è detto, ovvero che ci sia una scarsa volontà di applicazione da parte di chi viene convocato è un problema serio. Se non è questo ed è invece un problema di scelte invece, allora ci sarà poco da prendersela con Gattuso. Quelli che abbiamo a disposizione sono questi".
Come ha preso la situazione creatasi dopo le parole di Lautaro Martinez?
"Normalmente, la risolveranno sicuramente, si parleranno. Sono situazioni che capitano quando ci sono tensione, pressione, stanchezza, cambiamenti naturali in corso. Va considerata la situazione quando vengono dette delle cose: quante volte capita che qualcuno alzi i toni a causa di momenti particolari. Non è successo niente di trascendentale: naturalmente la stampa deve costruirci sopra grandi castelli affinché la notizia possa diventare appetitosa, o possa generare ansie o pensieri nei tifosi più accesi. Sono ragazzi che possono avere differenze di vedute, nel mondo mi sembra che ci sono problemi più grandi".
Pensa che si riferisse anche ad altri?
"Dovete chiederlo a Lautaro. Se ha detto certe cose è perché presumeva che ci fossero atteggiamenti arrendevoli o di diversa natura di qualcuno o di alcuni. Il resto lo sa Gesù Cristo, io che ne so".
Calhanoglu è destinato ad andarsene dall'Inter?
"Probabile che un calciatore turco che ha avuto questa immensa passione per questa società del suo Paese abbia voglia, nell'ultima fase della sua carriera, di tornare a casa e giocare per i colori per cui faceva il tifo. Marotta, Ausilio e Baccin sapranno cosa fare, di sicuro non si può rimanere solo con Asllani. Quando vai a paragonarti con altre società devi sempre fare i conti con l'oste. I soldi che puoi spendere sono solo quelli che ci sono".
Chivu le piace?
"Conosco bene Cristian, una persona adorabile e anche molto in gamba. Quando vuoi cambiare cose che giocoforza dovranno cambiare, non è che lo puoi fare da un giorno all'altro. E non puoi pensare che sia subito tutto perfetto. Ci sono periodi di adattamento. Guardate anche le squadre più ricche: il PSG prima di questa stagione gloriosa è passato attraverso le sue Forche Caudine, da una ricostruzione. Il tifoso è ingordo e bulimico: nella vita i cambiamenti richiedono tempo. Anche perché non lavoriamo su una persona, ma su una squadra. Può andare tutto subito bene, ma è molto più probabile che ci voglia più tempo".
Francesco Pio Esposito, Valentin Carboni e gli altri: è questo il momento per l'Inter di puntare con forza sui giovani?
"Se vuoi fare un cambiamento è giusto che tu parta da una situazione anagraficamente più giovane. Ha detto bene Marotta un concetto che non va dimenticato".
Quale?
"L'Inter è arrivata in fondo a tutte le competizioni possibili, poi qualche volta si vince qualcosa e altre rimani con un pugno di mosche. Grandi club europei hanno ottenuto anche meno dell'Inter. Il problema dei nerazzurri non è stato né la difesa, nemmeno il centrocampo, ma l'attacco. Una marea di partite le abbiamo buttate via perché non buttavamo la palla dentro nonostante una marea di occasioni create".
Perché?
"Nella prima parte di campionato Lautaro era fuori condizione, comprensibile dopo tutta la stagione precedente. Nella seconda parte è mancato Thuram e l'onere se lo è sobbarcato lo stesso Lautaro. Ci siamo ritrovati con Taremi, Arnautovic e Correa che francamente abbiamo visto cosa abbiano potuto dare. Quindi partite che potevano finire 3-1 magari sono finite 1-1. Un punto qua, un punto là, arriviamo a questa situazione".
L'attacco come lo vede ora?
"Spero che quest'anno con l'avvento di Bonny, la presenza di Pio Esposito e mi auguro una presenza al 100% e non frenata di Lautaro e Thuram si possa ottenere di più".
A centrocampo invece?
"Va sistemato soprattutto se andasse via Calhanoglu, non c'è dubbio. Spero che arrivino due giocatori. Sucic mi piace tantissimo. Luis Henrique se inizia a indovinare i cross può anche funzionare, l'importante è che crossi dentro l'area e non sui raccattapalle. Per il resto il giocatore ha dei margini sicuramente, lo si vede da come tratta il pallone. Sono sempre dei ragazzi che vivono cambiamenti importanti di vita. Anche quando sono arrivati Platini e Zidane ci si chiedeva i primi tempi: ma sono veramente bravi? Invece erano fenomeni. Bisogna dare tempo".
E in difesa?
"Un acquisto me lo auguro se dovesse andare via Bisseck come sembra che potrebbe essere. Io però più di leggere i giornali non faccio e la dirigenza sa quello che fa. I tifosi sappiano che potrebbe essere necessario attendere".
La sua opinione sulla difficoltà della Nazionale e la scelta di Gattuso come ct?
"Se è vero quello che si è detto, ovvero che ci sia una scarsa volontà di applicazione da parte di chi viene convocato è un problema serio. Se non è questo ed è invece un problema di scelte invece, allora ci sarà poco da prendersela con Gattuso. Quelli che abbiamo a disposizione sono questi".
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