
Incantati da Sucic. Il super debutto in A dell'acquisto firmato da Piero Ausilio
Le mere statistiche non rendono merito alla prestazione di Petar Sucic alla prima alla Scala, in campionato, con la maglia dell'Inter. Perché c'è tanto di più nella personalità, nella testa alta e nel carattere del giocatore croato voluto con forza e con convinzione da Piero Ausilio in maglia nerazzurra. Il buongiorno del giocatore è un mattino straordinario: il 5-0 contro il Torino ha chiaramente altri uomini copertina, la Thu-La ritrovata, ovvero la connessione straordinaria tra Lautaro Martinez e Marcus Thuram. Poi anche il debutto vincente e convincente di Yoann Bonny, una difesa che torna a essere rocciosa.
Ma è vero come è vero che Sucic ha messo in mostra subito, anche in campionato, tutte le sue qualità. Novanta minuti in campo, sessantotto tocchi di palla, il novantuno per cento di passaggi precisi (cinquantadue su cinquantasette), soprattutto l'intenzione di non strafare mai ma anche quella di avere la personalità giusta per non accontentarsi della 'giocatina'. Ha tirato due volte in porta e non ha mai tentato un dribbling. Ha creato una 'big chance', è stato saltato due volte, ha messo a segno quattro tackles e se guardate la sua heat map, ovvero le zone di campo che ha coperto maggiormente, scopriamo subito che sarà una mezzala destra che si allargherà molto, che conterrà tra centrodestra e zona mediana del campo e che darà equilibrio e solidità al centrocampo.
Dietro ha avuto Nicolò Barella come regista, il ritorno di Hakan Calhanoglu permetterà al sardo di tornare a fare la mezzala, dando al centrocampo dell'Inter ancor più soluzioni, e tenendo Sucic a dare equilibrio in quelle mattonelle. Si alternerà probabilmente lui con Andy Diouf, Mkhitaryan e Barella dall'altra parte, Calhanoglu come cardine in regia (e il sardo ad alternarsi), Zielinski solo in caso di variazione tattica coi due trequartisti.
Articoli correlati
Altre notizie
Ultime dai canali







Primo piano