
Inter, 3 esordi da segnare: Mosconi, Lavelli e Calligaris in campo con l'U23
Nonostante la sconfitta contro il Lecco, rimane una nota positiva per i nerazzurri: il debutto di tre "prodotti" del vivaio.
Non è stato un weekend da ricordare sul piano del risultato per l’Inter Under 23, sconfitta per la prima volta in questo campionato dal Lecco. Ma, per chi come noi, segue con attenzione e passione il calcio giovanile, la partita di domenica ha comunque regalato un motivo più che valido per sorridere. Perché la Serie C ha potuto applaudire i primi passi tra i professionisti di tre talenti nerazzurri: Mattia Mosconi, Matteo Lavelli e Alessandro Calligaris.
Nomi ben noti a chi da tempo segue i settori giovanili. Mosconi e Lavelli, in particolare, hanno fatto "innamorare" tifosi e addetti ai lavori sin dai primi anni nelle formazioni Under dell’Inter. Gol, giocate di classe e leadership naturale: elementi che hanno trascinato le rispettive squadre ai vertici delle classifiche giovanili, sfiorando più volte traguardi prestigiosi. Anche se, Mosconi, il traguardo più grande lo ha raggiunto con la maglia della Nazionale: l'Europeo Under 17, conquistato con la fascia di capitano al braccio.
Discorso a parte per Calligaris, il più “esperto” del trio – si fa per dire, essendo un classe 2005. Portiere di grande affidabilità, ha già mostrato solidità tra i pali in più contesti: nella scorsa stagione è stato tra i protagonisti dell’Inter in Youth League, distinguendosi come uno dei migliori (nel suo ruolo) della competizione. Chivu lo ha portato con sé al Mondiale per Club, Inzaghi lo ha spesso aggregato alla Prima Squadra: l’ambiente lo conosceva già, ma domenica ha finalmente potuto assaggiare concretamente il calcio professionistico, in campo e non solo nello spogliatoio.
Tre debuttanti, tre storie diverse, ma un unico filo conduttore: la crescita programmata e ragionata dell’Inter Under 23. Un progetto che non si limita ai risultati, ma che guarda allo sviluppo del talento con calma, fiducia e senso della misura. Farli crescere in un contesto competitivo, senza forzature né pressioni, significa prepararli davvero al salto definitivo.
E allora, sì: la sconfitta col Lecco è una tappa. Ma gli esordi di Mosconi, Lavelli e Calligaris sono una piccola vittoria per chi crede nella formazione, nel tempo e nei giovani. E per chi, come La Giovane Italia, li segue fin dai primi passi.
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