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tmw / inter / Serie A
Cristiano Lucarelli: "Modric e Dzeko belle storie. Ma se fanno la differenza a 40 anni c'è un problema"TUTTO mercato WEB
ieri alle 16:15Serie A
di Simone Bernabei
fonte Niccolò Ceccarini

Cristiano Lucarelli: "Modric e Dzeko belle storie. Ma se fanno la differenza a 40 anni c'è un problema"

In esclusiva per TMW, Cristiano Lucarelli ha parlato di tutti gli argomenti caldi dell'attualità del calcio italiano, iniziando la sua analisi dal convincente successo del Napoli contro la Fiorentina: "Me la aspettava una dimostrazione della conferma della forza del Napoli, anche se non mi aspettavo di vederla vincere in modo meno difficoltoso rispetto alle solite partite di Firenze. E' stato un segnale molto forte". Cosa colpisce del Napoli? "La facilità con cui i nuovi acquisti si sono inseriti subito nel contesto. Il Napoli ha dato una dimostrazione forte di essere squadra mentalizzata e affamata che può ripetere l'impresa degli ultimi anni". De Bruyne è l'uomo copertina? "E' quello che per il suo passato ha gli occhi puntati addosso. Sta facendo bene e questo risalta, così come sarebbe risaltato se avesse fatto male. Sta dimostrando di essersi adattato alla nuova realtà e di aver già bene in mente come muoversi in campo e questo è un vantaggio del Napoli". L'infortunio di Lukaku ha portato a Conte sia Lucca che Hojlund... "Lukaku è Lukaku, anche se comincia ad avere la sua età. E' un pericolo costante per le difese anche solo mentalmente. Il Napoli però ha preso Lucca all'inizio come alternativa e poi ha puntato su Hojlund che dà garanzie, seppur con caratteristiche diverse. Nella partita di Firenze le sue qualità sono state utilissime". Il Napoli resta la favorita per lo Scudetto? "L'Inter ha bisogno di trovare risposte. Per arrivare ad allenare l'Inter serve un percorso importante, Chivu ha accorciato molto i tempi. La società ha fiducia incondizionata verso di lui e mi auguro che Chivu possa risolvere i problemi dell'Inter che sono stati amplificati dopo la finale di Champions. Poi c'è la Juventus che sta dando dei segnali, il Milan al di là del debutto con la Cremonese senza le coppe e con Allegri può dire la propria. Che il Napoli sia forte è invece chiaro a tutti". Pio Esposito è rimasto all'Inter. Cosa ne pensa? "Ha fatto bene l'Inter a puntarci, è un ragazzo forte e di prospettiva, uno dei pochi attaccanti italiani che potranno avere un futuro roseo. L'Inter non aveva alternative al puntare su un ragazzo forte che dà già certezze". E Vlahovic è rimasto alla Juventus... "A volte il calcio è strano… Ha avuto il momento migliore nel momento in cui chiudeva il mercato e i due gol forse hanno fatto cambiare anche le idee della Juventus. Poi chiuso il mercato nell'ultima gara non è andato benissimo come prestazione individuale. Credo comunque che si sia arrivati al capolinea di questo matrimonio, dal punto di vista del cartellino forse sarebbe stato meglio provare a prendere qualcosa piuttosto che perderlo a zero". La coppia Retegui-Kean in Nazionale? "Ho sempre pensato che Kean fosse un giocatore in grado di giocare con un altro attaccante visino. Attacca la profondità, può giocare di rimessa... Non l'ho mai visto come giocatore condizionabile da un altro giocatore nel reparto, per me anche con Dzeko è molto compatibile. E' un giocatore universale". La Fiorentina ha preso anche Piccoli. "Penso che la Fiorentina si sia cautelata per la possibilità di una partenza di Kean in chiusura di mercato o magari nella sessione di gennaio. La Fiorentina si è mossa intelligentemente prendendo uno degli attaccanti più promettenti insieme a Pio Esposito". Gattuso nuovo ct, come lo vede? "Presto per dire qualcosa. Non ha avuto tantissimo tempo per lavorare. Si prende di buono il risultato. Con Israele è stata una partita un po' particolare che ha lasciato punti interrogativi sulla parte difensiva. Io conosco bene Rino, abbiamo condiviso la camera a Perugia, so come fa le cose e quanto è meticoloso. Lui mette il cuore in qualsiasi cosa fa e credo sia la persona giusta per portare l'Italia a questa benedetta qualificazione al Mondiale. Speriamo che non ci sia bisogno della terza esclusione per provare a cambiare qualcosa, l'eventuale qualificazione per me non dovrebbe fermare la rivoluzione anche a livello di idee della federazione". Quale squadra la intriga di più in Serie A? "La prima partita ha avuto risonanza, poi c'è stato assestamento. Il Como comunque farà sicuramente un ottimo campionato. Nico Paz è veramente interessante... Io spesso faccio una riflessione però: Totti e Toni sono stati capocannonieri a 38 anni, Dzeko torna a 39 anni, Modric a 40... Bellissime storie, ma c'è qualcosa che non funziona. Se uno a 40 anni fa ancora la differenza, secondo me significa che c'è un problema. Io Modric lo avrei voluto a 20 anni in Italia, come arrivarono Kaka, Ronaldo, Shevchenko. Ora siamo abituati a vedere Cristiano Ronaldo arrivare a 37 anni e diventare capocannoniere. Poi ripeto sono esempi bellissimi, ma domandiamoci perché i giovani bravi fanno due partite buone e poi si perdono per la strada". Di Scamacca cosa pensa? "Penso che lui e Lucca possano dare soluzioni importanti alla Nazionale insieme a Kean e Retegui. L'Italia là davanti ha sempre avuto giocatori importanti. Io nel 2006 rimasi a casa dopo aver fatto 70 gol in tre anni, oggi si indossa la maglia azzurra con più facilità". Le sue ex squadre, Ternana e Catania? "Il Catania al di là della sconfitta di domenica a Cosenza insieme a Benevento e Salernitana può fare bene. Per la Ternana sono contento, è il posto dove sono stato di più come allenatore e spero che sia stata trovata una proprietà che possa dare serenità a club e ambiente, spero che sia all'altezza della piazza". La malattia di Igor Protti? "Per me è un fratello. Il nostro rapporto è sempre stato intenso, abbiamo la necessità di sentirci più volte a settimana soprattutto in questo periodo. Come dice lui, è una partita che inizia dal 3-0 ma conoscendolo sono sicuro che possa andare oltre al 3-3, secondo me può vincerla anche 4-3 questa partita. L'ospite indesiderato troverà una persona che si giocherà la partita fino al 95'. Igor ha la forza per riuscire a venire fuori da questa situazione, gli staremo tutti accanto per non lasciarlo mai da solo. Lui spesso sul campo la trovava la zampata vincente e sono sicuro che la troverà anche questa volta. Credo che abbia voluto annunciare pubblicamente la cosa perché aveva bisogno di capire quanto la gente gli volesse bene, ha avuto una risposta che è andata anche al di là delle sue aspettative". Il suo Livorno invece come lo vede? "La storia della nostra Serie C insegna che nomi e blasoni non contano, anzi spesso in C possono essere aspetti problematici anche perché i tifosi hanno ricordi recenti di Serie A e Coppa UEFA, ritrovarsi a perdere con squadre di paesi non viene spesso capito. Questo però va messo in preventivo, le partite te le devi giocare tutte anche se sulla carta la squadra avversaria sembra la più modesta. Se uno pensa di vincere solo col blasone si sbaglia, dall'altra parte troverai avversari che faranno sempre la prestazione della vita". Il derby Pisa-Fiorentina? "Sarà tosto per la Fiorentina. E' il paragone che ho fatto per la Serie C. A Pisa il derby con la Fiorentina è molto sentito, per questo i calciatori daranno di più di ciò che hanno. Sarà una partita tosta, questo è poco ma sicuro perché a Pisa aspettano da tanto questo derby".