
Fra calcio italiano e stadi, Beppe Marotta a 360°: "Nuovo impianto? Fase interlocutoria"
Beppe Marotta fra il nostro calcio e gli stadi. Lunga riflessione da parte del presidente dell'Inter nel corso dell'evento legato al libro "Il calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili": "Il calcio oggi simile a un'azienda: la governance dipende molto dagli azionisti, ma la parte organizzativa è composta da persone che rappresentano i vari staff.Noi stiamo rinnovando il centro sportivo di Appiano Gentile e io ho detto all'architetto: 'Quando dovremo delineare la fase progettuale, devi immaginare quello che sarà il calcio tra 15 anni'. Oggi abbiamo spogliatoi e uffici, ma quali saranno le esigenze del calcio tra 15 anni? Nello spogliatoio attaccato all'arbitro c'è lo psicologo… All'Inter ce ne sono 20 di psicologi".
Sull'arrivo in Italia di Modric all'età di 40 anni Marotta non si dice preoccupato: "No, anzi, io vedo in lui anche uno sfogo positivo per il calcio italiano perché i nostri figli o nipoti guardando un giocatore del genere, come succede a noi che siamo più datati, si innamorano e non è solo teorico. Magari vogliono ripetere le sue gesta in allenamento e ne acquisiscano una lezione. Il problema è che la china è sempre in discesa nel nostro calcio, siamo un campionato di transizione, non siamo più l'Eldorado come negli anni 2000".
Infine un commento anche sullo stadio nuovo: "È evidente che noi abbiamo conquistato un posizionamento importante, che è quello che finalmente possiamo costruire uno stadio nuovo. Chiaro che dovrà rispondere a tutte quelle che sono le esigenze di modernità nel rispetto dei cittadini, di un senso civico, di un senso etico e nel rispetto di una sostenibilità ambientale. Questi sono principi cardine ai quali noi dobbiamo assolutamente rispondere. Di più non dico, siamo ancora in una fase interlocutoria e burocratica".
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