
Da Abodi a Rabiot, da Marotta, Gattuso e Carolina Morace: le reazioni a Milan-Como a Perth
Ha certamente generato scalpore la notizia che la sfida fra Milan e Como si disputerà in Australia e più precisamente a Perth. Tantissime sono state le reazioni a partire dal Ministro dello Sport Andrea Abodi: "Milan-Como in Australia probabilmente è la soluzione più conveniente per le società. Credo che sia una buona occasione di promozione del calcio italiano, del campionato che ha bisogno di internazionalizzarsi molto di più".
Dura invece la reazione del centrocampista rossonero Adrien Rabiot: "Sono rimasto sorpreso quando ho saputo che con il Milan giocheremo una partita di Serie A contro il Como… in Australia! È completamente folle. Ma si tratta di accordi economici per dare visibilità al campionato, cose che ci superano. Si parla molto dei calendari e della salute dei giocatori, ma tutto questo sembra davvero assurdo. È pazzesco fare così tanti chilometri per una partita tra due squadre italiane in Australia. Dobbiamo adattarci, come sempre".
Sulla questione è intervenuto anche il presidente dell'Inter Beppe Marotta: "Ci sarà un periodo nel quale San Siro non sarà disponibile. La scelta del Milan e del Como è quella di fare un'esperienza che può servire anche per capire quale sarà l'effetto dal punto di vista economico. Se la analizziamo dal punto di vista di impatto etico e sociale è evidente che si sottrae una partita importante ai tifosi del Milan e del Como, ma deve essere vista come una necessità dovuta a una causa di forza maggiore, è una sperimentazione che porterà a valutazioni che faremo dopo".
Anche il commissario tecnico azzurro Gennaro Gattuso ha commentato in conferenza stampa: "E' il calcio moderno. Ci sono cifre importanti e le società giustamente ci pensano bene. Quando ti offrono cifre così importanti è giusto prenderle in considerazione. Sono cose a cui pensano i club, ma non la vedo come una cosa negativa". Perplessa invece Carolina Morace ai taccuini de La Repubblica: "E' massacrante. Quando qua è giorno lì è notte, e viceversa. C’è il rischio concreto di giocare pessime partite al ritorno in Italia".
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