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Tabbiani: "Trento è una città dello sport. Si può costruire qualcosa di importante"TUTTO mercato WEB
Oggi alle 13:04Serie C
di Tommaso Maschio

Tabbiani: "Trento è una città dello sport. Si può costruire qualcosa di importante"

Intervenuto nel corso della trasmissione ‘A Tutta C’ in onda su TMW Radio e Il 61, il tecnico del Trento Luca Tabbiani ha parlato del momento della sua squadra e non solo allargando lo sguardo anche a tutto lo sport cittadino. Si parte dal pareggio contro il Lumezzane: "Andiamo via con un po' di rammarico, perché quando si prende gol alla fine è ovvio che c'è rammarico. Abbiamo avuto diverse situazioni per poter fare il secondo gol e alla fine poi mantenendo in equilibrio le partite c'è sempre il rischio di subire il gol del pareggio. Dobbiamo un po' migliorare nella gestione del vantaggio, perché una volta che non riesci ad andare sul 2-0 la gestione finale deve essere comunque un po' diversa. Purtroppo da un corner, una palla che è poi uscita, abbiamo preso il pareggio. Quando non si perde è sempre un punto da prendere, però un po' di rammarico ci rimane".  Trento è considerata una delle città dello sport d'Italia. Cosa vuol dire fare calcio a Trento? Dove ci sono altre discipline sportive che sono riuscite in questi anni a recitare ruoli ancora più importanti a livello nazionale? "Trento è veramente una città dello sport. Abbiamo la pallavolo ad altissimo livello nazionale e europeo. Abbiamo il basket, che è una realtà che gioca anche loro a livello europeo l'EuroCup e l'anno scorso ha vinto la Coppa Italia e poi c'è il calcio. È una città che vive di sport. La settimana scorsa c'è stata la settimana dello sport, che è un evento molto bello che fanno a ottobre, dove vengono tanti personaggi importanti a raccontare un po' le proprie esperienze. È una regione che aiuta molto lo sport, una provincia che aiuta molto lo sport, perché aiutano nella costruzione di strutture. È veramente una città dove si vive per lo sport. Il calcio delle tre realtà, paradossalmente, è quella a livello numerico di presenze, quella un po' meno seguita. È ovvio che le altre realtà sono a livello alto, perché sono a livello di Serie A tutte. L'obiettivo è un po' quello, piano piano, di cercare di costruire qualcosa di importante nel calcio" Diventa anche complesso dividersi un po' la gioventù locale perché ovviamente, a differenza di altre realtà d'Italia, dove il calcio fa un po' da padre padrone, lì per un ragazzo la scelta può essere di altissimo profilo in tante realtà "Sicuramente sì. I ragazzi giovani possono decidere di giocare a calcio, a basket, a pallavolo, in tutti i casi, ad alto livello. Perché comunque fare calcio a livello professionistico è già un buon livello. Sto in una società che investe molto nelle strutture, hanno fatto il campo nuovo, sintetico, veramente bello, ci hanno costruito una palestra lì al stadio dove ci alleniamo, quindi abbiamo tutto il nostro fortino lì. Perché si lavora molto nelle strutture, si lavora molto anche per il sociale, per cercare di dare comunque ai ragazzi del settore giovanile degli spazi, degli ambienti, dove possono lavorare nella maniera corretta. Diciamo che è una realtà bella, io mi trovo bene. Ho anche giocato qui nel lontano nel 2001, quindi ritornare da allenatore è ancora più bello. E' questo praticamente tra giocatore e allenatore la terza stagione che sono qui. A Trento ovviamente più tempo passi in un posto, più ti affezioni un po' alla cultura, alla realtà e al modo di vivere che c'è a Trento. Ed è veramente un bel posto. Siamo anche in una società bella perché sono persone che fanno lavorare bene, che sono solide. È una realtà, secondo me, che può crescere ancora rispetto a dove si trova adesso".  Con equilibrio e con la capacità, come dico sempre, quando fai buon calcio alla fine il percorso di crescita è quasi inevitabile. Torneremo poi a chiedere quale può essere l'obiettivo di questa stagione del Trento. Le chiedo di allargare un attimo la tua valutazione sul Girone A. C'era una grande sfida, quella tra Lecco che è stata la squadra sorpresa di questo inizio di torneo e l'Union Brescia che invece dopo la fusione, dopo la retrocessione, era indicata come forse la più credibile alternativa alla strafavorito Vicenza. L’ha sorpresa la vittoria del Brescia? Pensi che il Brescia abbia le capacità per poter creare ostacolo al Vicenza? "Diciamo che all'inizio della stagione si pensava che Brescia, Cittadella e Lecco potessero essere le squadre che potessero mettere in difficoltà il Vicenza. Ad oggi c'è un po' di distacco perché comunque sette punti dopo dieci partite è abbastanza, però il campionato è molto lungo. A parte queste che ti ho nominato c'è molto molto equilibrio. Io credo che il Vicenza abbia qualcosa in più. Sono contento per Giorgio Zamuner che ha lavorato l'anno scorso con noi. È una persona veramente molto preparata. Anche per Rada che è andato lì per la situazione che stanno vivendo. Penso anche che il Vicenza sia una piazza incredibile. Fa numeri incredibili in Serie C da anni anche quando le cose non vanno bene. Sono due anni che arrivano secondi, come del resto il Brescia, sono le due realtà a livello di bacino, di utenza e anche di presenza allo stadio superiori per il girone A del nord perché ha un po' meno seguito rispetto al girone C. Il distacco ora c'è perché sette punti ci sono. Penso che sia molto lungo ancora il campionato. Quelle lì, Lecco, Brescia, ancora il Cittadella anche se è un po' attardato ma anche l'Inter ha un'ottima rosa. Penso che siano quelle che possono disturbare il Vicenza". Devo dire che del Vicenza, mister, mi ha colpito la solidità societaria. Diciamolo francamente, quando infili due delusioni consecutive come è stato per il Vicenza negli ultimi due campionati, la grande rincorsa, il tentativo di vincere direttamente, poi un play-off perso in finale, un'altra grande sfida contro i rivali del Padova finita non bene e poi un'altra delusione al play-off. Lì ci potevano essere tutte le condizioni per vedere una società un po' amareggiata, in confusione. La logica dei passi indietro. Ecco, io credo che questa momentanea fuga del Vicenza, che comunque, lo ripeto, è partita con l'etichetta di squadra da battere, abbia proprio nella società, nella capacità anche di ripartire da una nuova guida tecnica, ma di valore, di uscire e provare a cambiare qualcosa anche nella rosa per dare nuovi stimoli. Ci ho trovato degli elementi molto importanti "Sono pienamente d'accordo. È una realtà che a me piace proprio. Mi piace l'ambiente che si trova quando si va a giocare a Vicenza allo stadio perché è un ambiente veramente bello, di categoria superiore. La società lavora molto bene, comunque sa subire delle sconfitte perché poi alla fine è uno sport e purtroppo non sempre si vince, soprattutto se l'obiettivo è quello di vincere il campionato e ma in Serie C vince solo una. Bisogna anche accettare, ma voler ripartire, loro l'hanno fatto bene. Hanno preso un allenatore che non perde da più di un anno e quindi c'è da fare complimenti a lui, ma evidentemente riesce a dare una grande solidità. Al di là poi, che il Vicenza ovviamente, come dicevamo prima, è una favorita, ma poi non perdere mai vuol dire che poche partite sbagliano le sue squadre e quindi è un pregio che sicuramente ha il mister. Io condivido pienamente tutto quello che hai detto e penso che si meritano delle soddisfazioni, come anche il Brescia che magari è al primo anno e penso che hanno anche detto loro che hanno il tempo per arrivare e sarà un'altra pretendente o quest'anno o comunque già l'anno prossimo per voler andare nei livelli che gli competono. La solidità è la cosa più importante. Si vedono tante società che vivono un po' la giornata e ad esempio anche nella realtà dove lavoro io, Trento, non hai quella sensazione. Io spesso dico ai ragazzi che abbiamo la fortuna di lavorare in società solide. Il Trento, non è a livello del Vicenza ovviamente, però siamo in una realtà molto solida dove ti danno la possibilità di lavorare bene, vedi che ci sono delle strutture, vedi che stanno continuando a investire nelle strutture e quindi è un bel lavorare".  L'ex allenatore del Vicenza sta facendo un bellissimo lavoro con l'Under 23 dell'Inter. Bisogna fare gli applausi alla società nerazzurra che è entrata in un mondo che non conosceva ma ci è entrato anche qui, lo dico sempre, con l'impegno e l'attenzione frutto di un presidente, dirigente come Marotta che quando affronta una sfida cerca sempre di essere preparato. Secondo me l'Inter ha colto anche esperienze dalla deludente stagione dei cugini del Milan. Si aspettava un Inter subito di questo livello, subito protagonista "Penso che il mister Vecchi ha una grandissima esperienza in categoria e quindi è un po' una certezza. Noi avevamo fatto un'amichevole estiva contro l'Inter e dopo la partita io dissi subito che erano una delle più forti del girone perché c'è tanta qualità in quella squadra. Sono giovani per me di grandissima prospettiva. Questo discorso delle Under 23 da l'opportunità alle società importanti come Inter, Atalanta, Juve e Milan di poter continuare ad allenare i ragazzi anche in un'età dove potrebbero giocare in prima squadra anziché magari mandarli in presto e poterli seguire con le strutture che hanno loro che sicuramente sono di alto livello. Questo permette a questi ragazzi di poter crescere sempre in un ambiente di livello altissimo. È una cosa molto utile per le società. Dall'altra parte hanno fatto un ottimo lavoro sapendo che avevano dei giovani probabilmente di valore e hanno inserito dei giocatori esperti come La Gumima, Prestia, Fiordilino e Malgrati che comunque danno una grande mano perché poi 4 su 11 danno una grande mano a crescere questi giovani. Penso che ci sia un bel mix compreso un allenatore di livello una società che neanche devo stare a commentare e penso che loro abbiano nella testa prima o poi di salire il gradino perché più sali più possono crescere i ragazzi che hanno a disposizione". L'ultima riflessione che le chiedo sul Girone A è complessiva nel senso che c'è sempre questo luogo comune che questo raggruppamento sia sempre quello di un livello un pochino inferiore. Io ho la sensazione invece che quest'anno sia cresciuto moltissimo il livello medio delle squadre c'è ovviamente una, due, tre squadre di riferimento ma è nel livello medio che mi pare che sia stata la crescita più importante "La penso così anche io. Alleno da moltissimi anni in C però ho avuto la fortuna di farli tutte e tre anche se il girone C per poco. Alla fine è ovvio che dove uno lavora dice sempre che il livello è il più alto. È ovvio che la differenza sostanziale è un po' legata anche all'ambiente perché nel girone C sono sempre ambienti con tante persone il fattore campo incide un po' di più. Però quest'anno, come dici te, ho visto un livello medio è difficile trovare da dire che quelle lì lottano per la retrocessione. A parte le prime che abbiamo nominato prima che sanno tutti che si mettono in inizio dell'anno sono accreditate per poter provare a fare il salto di categoria o occupare le posizioni alte per i play-off. Tutto il resto è veramente equilibrato. Ogni partita è difficile se tu vai a vedere quanti pareggi ci sono stati oppure quante squadre siamo a 12 punti. Sono tante. Io mi immagino che per tanto tempo della stagione rimarrà questo equilibrio. Quindi ogni vittoria va super festeggiata perché non è facile e trovo che il fatto di non trovare due o tre squadre che dici ok, queste qua lottano per la retrocessione fa capire che tutte le squadre sono sul livello medio. Magari non abbiamo a parte le tre o quattro big, picchi di squadre che possono ambire alla vittoria però nella fascia media si è alzato di molto il livello". Questo vale per tutti i gironi. Quindi vale per la C. E dico, mi piace da allenatore una tua riflessione su una cosa che io sto ripetendo da giorni e che secondo me merita un grandissimo applauso i gruppi tecnici squadra di Triestina e Rimini che con situazioni di penalizzazioni estremamente complicate con situazioni societarie non semplici mi pare stanno dimostrando sul campo una grandissima capacità. Meritano un applauso supplementare secondo me "Meritano un applauso e soprattutto creano una bella immagine un po' in tutto il nostro settore. Il fatto di vedere questi ragazzi che non sapendo cosa succederà vanno a 3.000 all'ora. Il fatto che gli allenatori comunque nonostante abbiano questa penalizzazione importante provino a crederci a raggiungere un risultato. Il fatto di cercare di fare un miracolo insieme a me piace come le stanno gestendo spero che possano continuare spero anche che nel percorso le società riescano a sistemare le cose per poter permettere ai ragazzi di lavorare nella maniera corretta. La penalizzazione è stata grande per entrambi riuscire a fare il miracolo sembra un po' complicato però il fatto di non mollare mai rappresenta un po' lo spirito dello sport che a volte non viene considerato. Facciamo un mestiere dove tutti noi e loro in maniera principale lottiamo per ogni partita per raggiungere i risultati. A volte ci riesci, a volte no. Questo esempio che stanno dando gli staff e i giocatori di Triestina e Rimini è che comunque anche nelle più grandi difficoltà bisogna sempre cercare di andare a raggiungere quel qualcosa che può sembrare impossibile ma che lo sport ha insegnato che nulla è impossibile".  Le chiedo anche se c'è qualcosa, qui parlo proprio dal punto di vista d'allenatore, quindi se c'è qualcosa che girellando magari qua e là l’ha colpita da tecnico "Devo dire la verità sono tante e nominarne alcune, poi mi dispiace per altre, però per toglierci un po' dal nostro girone, giusto perché poi magari gli incontri gli avversari, mi piace molto, ma mi è sempre piaciuto il modo di affrontare le gare delle squadre di Tomei, anche quando era a Monopoli. L'Ascoli sta facendo qualcosa di bello, mi piace molto, l'Arezzo che gioca un calcio simile a quello che piace proporre a me, quindi le guardo molto, il Carpi sta facendo molto bene, conosco bene il direttore e l'allenatore. Ci sono tante realtà in Serie C che stanno portando un po' idee nuove, probabilmente il fatto di lavorare con i giovani, un po' di cercare di portare questa cultura dell'aggressività, del fatto di cose un po' in termini moderni, si sta cercando di portare qualcosa, con tanti allenatori nuovi che sono saliti, questo è un po' quello che io ho notato un po' di più nel girone, diciamo, diverso dal nostro, poi nel nostro girone ci sono tante realtà che stanno cercando di crescere, il livello si è alzato, ci sono tante squadre che comunque giocano la partita per cercare di imporre, anziché di rallentare. Anche gli arbitri stanno cercando di aumentare il tempo effettivo, perché comunque in Serie C si giocava poco e devo dire che stanno facendo un ottimo lavoro, perché si sta avendo un minutaggio un po' più alto rispetto al passato di tempo effettivo, quindi tutto il movimento di Serie C, secondo me, sta crescendo, Io da giocatore l'ho fatta per tanti anni, poi ho avuto la fortuna di andare in B, è una buonissima gavetta per poter poi andare a fare dei campionati più importanti, molti giovani stanno girando, noi domenica abbiamo chiuso la partita con 7 under e questi ragazzi possono arrivare al livello successivo io la vedo così. A me piace molto la C, anche quando giocavo, è un campionato che affascina, perché è un po' quello del popolo, è un po' quello delle realtà un po' più piccole, è quello dell'ambizione di poter poi andare a fare qualcosa di grande in città importanti, in piazze importanti".