Lucarelli: “Sbagliato l'obbligo degli under. Così si illudono i ragazzi e si abbassa il livello”


Ospite dei microfoni di TMW Radio nel corso della trasmissione 'A Tutta C', Cristiano Lucarelli, ex tecnico di Ternana e Catania, ha analizzato i temi del campionato di Serie C:
Gianfranco Zola, ovviamente, essendo parte integrante della governance di Lega Pro, ha parlato in maniera positiva sia dell’FVS, sia dei nuovi incentivi all’utilizzo di ragazzi del vivaio, la cosiddetta “riforma Zola” che proprio lui ha voluto. Le chiedo se è positivo anche lei nel giudizio di queste due novità.
"Ho talmente tanta stima di Gianfranco che mi fido abbastanza per poter condividere le sue valutazioni. Quella sulla tecnologia, perché comunque aiuta: almeno in quattro episodi a partita è un aiuto per gli arbitri, quindi lo ritengo una cosa intelligente e utile. Per quanto riguarda gli incentivi, invece, dico che quando si parla di incentivi sono d’accordo. Quando si parla di obblighi, no. In Serie D, da oltre vent’anni, si obbliga a utilizzare delle quote, ma l’utilità di questa regola è pressoché nulla. Se davvero funzionasse, in Italia oggi dovremmo avere duemila Maicon, duemila Maldini e duemila Buffon. Non mi risulta. In passato, quando i giovani giocavano perché erano forti e meritavano. Non a caso l’Italia vinceva Mondiali, Europei e Coppe dei Campioni. Quando c’è l’obbligatorietà diventa un problema, anche sul piano psicologico: tanti ragazzi si illudono, giocano perché la regola lo impone, e poi, usciti dall’età “under”, vivono veri e propri drammi. Pensate: per far giocare tre o quattro quote servono almeno 10-12 ragazzi in rosa. Moltiplicate per 200 squadre: sono oltre 2.000 giovani che ogni anno vengono utilizzati solo perché la regola lo richiede, e poi vengono considerati “vecchi” a 21 anni. Bisognerebbe cominciare a fare le regole pensando anche alle loro conseguenze".
Nelle scorse puntate abbiamo affrontato questo argomento evidenziando come anche in Serie C ci siano tanti calciatori che, una volta usciti dalla quota under, si trovano senza più un lavoro. Le chiedo se, a suo avviso, lavorare sui giovani solo a livello di Serie D o Serie C non sia troppo tardi.
"Ho la netta impressione che, se si cerca di incentivare l’utilizzo dei giovani a livello di Serie D o di calcio professionistico, siamo già fuori tempo massimo. Significa che si è costretti a far giocare ragazzi che non hanno le qualità e che si illudono di poter fare un percorso che in realtà non c’è".
Ci sono allenatori che, anche nei settori giovanili, puntano più a vincere che a formare?
"Sicuramente. Rispetto a tanti anni fa, nei settori giovanili c’erano istruttori, non allenatori. Oggi invece molti mettono davanti la propria carriera alla crescita dei ragazzi. Anche nelle gare dei Pulcini si vuole vincere, dimostrare di essere bravi per fare carriera. Andrebbe rivisto tutto il sistema, senza parlare del clientelismo che esiste in questo ambiente, con allenatori che portano sponsor per allenare. Non a caso manchiamo da due Mondiali. Speriamo che quest’anno le cose cambino, ma è chiaro che serve una revisione profonda".
Andiamo sul campionato di Serie C. Questo fine settimana ci saranno molti scontri al vertice: Lecco-Brescia e Alcione-Inter U23 nel Girone A, Ravenna-Arezzo nel B e Catania-Salernitana nel C. Ieri il presidente del Cittadella, una delle big in difficoltà, ha detto che questa Serie C gli sembra cresciuta rispetto al passato. Lei condivide questa impressione?
"Sinceramente no. Credo, però, che la sua comunicazione sia stata intelligente: ha voluto togliere pressioni. Cittadella è una piazza tranquilla, ma il messaggio era chiaro. Ogni girone ha le sue peculiarità. Il girone C lo vedo più forte sotto ogni punto di vista: fisico, ambientale. Ci sono tante squadre di alto livello, almeno 7-8 squadre, come Salernitana, Benevento, Catania, Crotone, Potenza, Cosenza, Cerignola, Trapani, Casertana, Atalanta U23 e Foggia… piazze importanti che rendono il girone molto competitivo. Nel Girone B, invece, ci sono sei neopromosse dalla Serie D, alcune delle quali stanno facendo molto bene: Ravenna, Sambenedettese, Forlì e Guidonia. Altre piazze storiche come Livorno, Torres e Perugia che invece stanno avendo difficoltà. Nel Girone A, invece, era tutto abbastanza prevedibile: Inter U23, Vicenza, Lecco, Brescia… Le delusioni, forse, sono Cittadella e Novara".
