Ruffini: "Tornare in C era un obiettivo. La Giana Erminio il club giusto per me"


Ospite dei microfoni di TMW Radio, all'interno della trasmissione 'A Tutta C', Luca Ruffini, difensore della Giana Erminio, ha parlato della sua nuova avventura nel club lombardo:
Avvio di stagione positivo per te: nove presenze in campionato più quella in Coppa Italia. Tornavi nel calcio professionistico dopo alcuni anni in Serie D. Cosa ti ha convinto a scegliere il progetto Giana?
"Tornare in Serie C era un obiettivo che avevo da tempo, da quando ero sceso in D. Appena si è presentata la possibilità della Giana, una società che punta su giocatori giovani o su chi ha voglia di rimettersi in gioco, mi è sembrata la scelta perfetta. Poi c’era anche mister Espinal che avevo l’anno scorso, quindi non potevo dire di no".
Il presidente del Cittadella, Gabrielli, ha recentemente detto che la Serie C è cresciuta molto a livello qualitativo. Tu che sei tornato dopo qualche anno, hai avuto la stessa impressione?
"A livello tecnico, sinceramente, no. Quando giocavo in C qualche anno fa, la qualità era più alta. Però oggi è aumentata tantissimo l’intensità e il ritmo. È un campionato più livellato proprio grazie a questo".
Quindi una crescita più sul piano atletico che tecnico?
"Sì, esatto. Il calcio è diventato molto più fisico rispetto a qualche anno fa, e questa è la differenza principale che ho notato da quando sono tornato".
La prossima partita vi vedrà affrontare la Pro Vercelli, squadra che ha alternato solo vittorie e sconfitte fin qui. Che gara ti aspetti?
"Sarà una partita difficile, come sempre in casa loro. Giocano sul sintetico e davanti a una bella cornice di pubblico. Sono una squadra forte, la stiamo studiando, ma andremo lì per giocarcela e per provare a vincere".
Guardando la classifica, il Vicenza sembra avere una marcia in più. Dietro ci sono Lecco, Union Brescia, Alcione e Inter U23: pensi che qualcuno possa insidiare la capolista?
"Non abbiamo ancora affrontato il Vicenza, ma abbiamo giocato contro L’Ecco e Brescia. Sono due ottime squadre, con stadi caldissimi dove non è facile fare punti. Credo che se la giocheranno fino alla fine. Il Vicenza ora ha un po’ di vantaggio, ma il campionato è lungo e può cambiare tutto in poco tempo".
Hai vestito in passato la maglia della Feralpisalò, oggi “madre sportiva” dell’Union Brescia del presidente Pasini. Che ricordo hai di quell’esperienza e del presidente?
"Un bellissimo ricordo, anche se per me fu un anno difficile. Già allora Pasini aveva una grande voglia di fare. Voleva portare la Feralpi in Serie B, e ci è riuscito. Quando ho saputo del fallimento del Brescia, ho subito pensato che l’avrebbe preso lui. È un imprenditore serio e intelligente: ha fatto la scelta giusta, sia per sé che per la piazza".
Quest’anno in Serie C è arrivata anche la tecnologia. Come ti stai trovando con l’FVS?
"Io sono contento, perché è uno strumento che può aiutare. Va però migliorato: servono più telecamere, perché a volte non c’è proprio l’immagine giusta per giudicare un episodio. È una buona idea, ma deve essere resa più precisa, perché non sempre tutti hanno la stessa possibilità di vedere l’azione correttamente".
Ultima domanda, ma con un cambio di ruolo: spogliati dai panni del difensore e vestiti quelli del talent scout. Hai visto qualche giovane interessante in casa Giana?
"Sì, direi Berretta e Gabbiani. Sono giovanissimi ma hanno già dimostrato di poter fare bene: Berretta ha giocato il Mondiale, Gabbiani sta facendo molto bene in Primavera. Hanno grandi potenzialità entrambi".
