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Juve non in vendita, per ora. Servono due miliardi non uno. Inter, ecco la favorita. Milan per lo scudetto Zirkzee o Fullkrug. Napoli, addio Lucca. Fiorentina: via tutti, c’è Pioli con un direttore espertoTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
Oggi alle 00:01Editoriale
di Enzo Bucchioni

Juve non in vendita, per ora. Servono due miliardi non uno. Inter, ecco la favorita. Milan per lo scudetto Zirkzee o Fullkrug. Napoli, addio Lucca. Fiorentina: via tutti, c’è Pioli con un direttore esperto

La Juve fa un bel colpo nella lotta per il quarto posto Champions andando a battere il Bologna, una delle rivali più accreditate. Questa volta però la squadra di Italiano è andata in difficoltà a centrocampo e non ha alimentato le punte, merito dei bianconeri più spallettiani, ma anche di alcuni bolognesi in difficoltà come Ferguson. La Juve ha il problema del gol (meglio Openda di David), ma è più aggressiva, si muove meglio senza palla, copre gli spazi con maggiore attenzione. Piccoli progressi in attesa delle punte. Ma il tema di questi giorni è un altro, il no di Elkann all’offerta da un miliardo della società salvadoregna Tether per l’acquisto di tutte le azioni della Juventus che appartengono a Exor. Il gran rifiuto è una questione di storia e di valori per una società da più di cento anni della famiglia Agnelli, le motivazioni sono indubbiamente forti e per certi versi condivisibili. Il tema resta però aperto per molte ragioni. Intanto c’è da tener presente che l’offerta di Tether manca di alcuni requisiti fondamentali, come l’essere congrua e fino in fondo accettabile. Un reale valutazione di mercato unita al valore del brand e delle sue potenzialità, anche il rapporto alle cifre spese per altre società, si deve posizionare attorno ai due miliardi di euro e non soltanto uno. Ma c’è anche un altro ragionamento che sicuramente è stato fatto dal cda di Exor su Tether, società che opera nel mondo delle criptovalute ancora tutto da valutare. Il tema del futuro della Juventus resta comunque di grande attualità perchè a fronte di cinque anni difficili, al di sotto delle aspettative non soltanto dei tifosi, ma della storia bianconera alla quale Elkann ha fatto riferimento, c’è stato un massiccio intervento economico della famiglia con un miliardo circa di aumenti di capitale. Non tutti sono contenti di questo, anzi c’è chi vedrebbe di buon occhio una cessione per interrompere questo flusso enorme di denaro in uscita. Quindi se Elkann non vuole vendere deve anche rilanciare con programmi seri per riposizionare la Juventus economicamente e dal lato sportivo. La sensazione è quindi un’altra: se davvero dovesse arrivare l’offerta da due miliardi proveniente da una società in grado di dare assolute garanzie sul rilancio del club e sul suo futuro, forse il no non sarebbe così netta. Dovesse arrivare un emiro… E comunque, visto che da mesi circolano voci mai sentite nel passato, il mondo economico ci ha insegnato che con i tempi giusti prima o poi le voci arrivano a dama. Tornando al campionato, per la prima volta in questa stagione l’Inter è sola in testa alla classifica sancendo di fatto quei pronostici che la vedevano favorita all’inizio stagione. In questo periodo senza la Champions i nerazzurri devono produrre il massimo sforzo per provare a staccare la rivali. L’organico è il più forte, Chivu fa giuste rotazioni, c’è la fase difensiva da migliorare come s’è visto anche a Genova. Il Milan invece ha il curioso record di avere lasciato sette punti alle tre neopromosse, ha pareggiato anche con il Sassuolo dopo il Pisa e il ko con la Cremonese. E’ sempre più evidente la mancanza di un centroavanti, i rossoneri se vogliono provare davvero a vincere lo scudetto, e le possibilità ci sono, hanno bisogno di un uomo-gol. Senza Leao si nota ancora di più, ovviamente. Tare si sta muovendo su più direzioni, in questi giorni sarà presa la decisione. Piace in giocatore, ma spaventa l’investimento su Zirkzee, il Manchester lo vuole soltanto vendere, a gennaio non presta. L’alternativa si chiama Fullkrug in rotta con il West Ham, giocatore che non riempie l’occhio ma fa gol e sarebbe ideale per il gioco di Allegri. Il timore è uno solo: l’inserimento nel nostro calcio. Zirkzee invece sa benissimo cosa l’aspetta, ha già dimostrato che in serie A può essere determinante. Resta la concorrenza della Roma che ha lo stesso identico problema del gol. Convince poco Icardi per diverse ragioni, mentre il Parma in lotta salvezza non vuol mollare Pellegrino a gennaio. Anche il Napoli ha perso la testa della classifica, la fisicità dell’Udinese ha messo a nudo una squadra stanca, senza ricambi per gli infortuni. A gennaio devono arrivare un paio di centrocampisti, potrebbe essere Lucca un’arma di scambio per un reparto in abbondanza con l’imminente ritorno di Lukaku. Ma la notizia più clamorosa della quindicesima giornata è la sconfitta in casa della Fiorentina nello spareggio salvezza con il Verona. Un disastro viola che ha radici profonde in una società che dopo la morte di Joe Barone non ha più avuto dirigenti veri, esperti, capaci. I veleni delle dimissioni di Palladino hanno squassato lo spogliatoio, neppure Pioli ce l’ha fatta a dare un senso a una squadra nata per la Champions. L’assenza del presidente Commisso, purtroppo alle prese con gravi problemi personali, ha fatto il resto. Oggi, da Ferrari in giù, i dirigenti sono inadeguati. Vanoli non ha avuto il coraggio di mettere qualcosa di suo, ha fatto peggio di Pioli, è già da esonero. Se Commisso vuole provare una salvezza già disperata, deve azzerare immediatamente tutta la dirigenza, poi mettere la Fiorentina in mano a gente esperta e ce ne sono di bravi dirigenti liberi, da Marino a Giuntoli, magari richiamando Pioli visto che in giro faccio fatica a trovare un allenatore giusto per uno spogliatoio devastato. A gennaio, ovviamente, vanno anche tagliati i giocatori non adatti alla missione-salvezza, quelli con il nome, ma senza sostanza, per immettere gente di carattere, pronta a tentare un’impresa disperata.