
Fiorentina battuta ma via da Roma a testa alta. Ora l’occasione Praga per evitare rimpianti
Con amarezza, ma a testa alta. Esce così la Fiorentina dalla finale di Coppa Italia, la prima di questa conclusione di stagione a tinte viola. Battuta ma non sconfitta, la squadra di Italiano ha dato modo ai propri tifosi di rivivere emozioni sopite e cornici ormai in soffitta da diverso tempo, come quella memorabile offerta dal pubblico nella Curva Sud dell’Olimpico.
Adesso però non finisce qua. Il campionato racconta di una situazione complicata da raddrizzare per la Fiorentina, a 180 minuti dal termine dei giochi, ma rimane la seconda chance per tornare a sollevare un trofeo oltre vent’anni dopo l’ultimo (la Coppa Italia del 2001).
Adesso però non finisce qua. Il campionato racconta di una situazione complicata da raddrizzare per la Fiorentina, a 180 minuti dal termine dei giochi, ma rimane la seconda chance per tornare a sollevare un trofeo oltre vent’anni dopo l’ultimo (la Coppa Italia del 2001).
Tra due mercoledì, il 7 giugno, a Praga sarà tempo di sfidare il West Ham, banco di prova più agevole rispetto all’Inter sulla carta ma non per questo da sottovalutare. E poi, ricordate le parole di Italiano dopo Basilea? “Se mi avessero chiesto di scegliere tra Roma e Praga avrei detto quest’ultima”. Un paio di settimane e potrà provare a far capire a tutti il perché.
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