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tmw / juventus / Editoriale
Tanti Locatelli e nessun Vlahovic: anche così si ricostruisce la JuveTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:05Editoriale
di Quintiliano Giampietro
per Bianconeranews.it

Tanti Locatelli e nessun Vlahovic: anche così si ricostruisce la Juve

Locatelli e Vlahovic sono due situazioni opposte della stessa Juve: il capitano ha rinunciato ai soldi arabi, il serbo invece non si è abbassato l'ingaggio

Locatelli fa le cose per bene, i dolori di Vlahovic: benvenuti in casa Juve. Fermo restando che le vie del mercato sono infinite, inevitabile affidarsi ad un vecchio spot pubblicitario per evidenziare in grassetto il no del capitano ai petroldollari arabi. Tanti, tantissimi. Rinunciare ad 11 milioni netti l'anno non è consuetudine e per qualcuno rappresenta addirittura una follia. Per cui ci si stupisce se in tempi come questi, nel mondo del calcio l'amore verso la propria squadra possa prevalere sulla materia, alias il denaro. Probabilmente qualche tentennamento Manuel lo ha avuto di fronte ad una cifra monstre come questa ed è umano. Poi però avrà pensato a tante cose, magari a quando era bambino, in una famiglia tinta di bianconero. Tante gioie, qualche dolore, comunque emozioni. Certamente Locatelli avrà fatto anche valutazioni legate alla sua carriera. Più che lecito. Per il capitano della Juve, andare a giocare nel campionato saudita avrebbe avuto il sapore di un'involuzione rispetto alla Serie A. Con il rischio concreto di perdere la Nazionale, nell'anno del Mondiale. Sentimento e allo stesso tempo voglia di crescere professionalmente. Non è un ossimoro. Anzi. Servono elementi come il Loca per ricostruire un gruppo forte e unito all'interno dello spogliatoio. Alla Continassa manca da troppo tempo.

Per Vlahovic discorso diametralmente opposto. La situazione del centravanti della Juve può essere sintetizzata rivisitando il titolo del romanzo di Goethe e diciamo “I dolori del giovane Dusan”. I fatti ormai sono noti da tempo. Il giocatore ha respinto la proposta della società di abbassare il suo ingaggio, o comunque spalmare in più stagioni i 12 milioni netti che guadagnerà nel suo ultimo anno di contratto. Frutto della dirigenza pre-Giuntoli, giusto ricordarlo. Non è stato sufficiente nemmeno Tudor, quando, al suo arrivo, lo ha riproposto titolare, mettendolo al centro del progetto tecnico. Salvo cessione prima del triplice fischio del mercato, previsto per il primo settembre, il serbo vivrà una situazione a dir poco anomala, ai limiti del separato in casa. Nessuna emarginazione, ma partirà in ultima fila nelle gerarchie dell'allenatore, pronto ad utilizzarlo in caso di necessità. Con quali risultati è difficile dirlo. Il serbo dovrebbe riconnettersi con il mondo bianconero, cosa complicata visto il rapporto ormai logoro con i tifosi. Se arrivasse una società in grado di accontentare le richieste di Comolli (servono almeno 20 milioni per evitare la minusvalenza), sarebbe tutto risolto. Allegri lo vuole al Milan, si è parlato di Napoli, ma Conte pare stia stia virando su altri profili. Vedremo. La vera Juve si ricostruisce con tanti Locatelli e zero Vlahovic e questo è un discorso che esula dall'aspetto tecnico/tattico. Manuel e Dusan, due facce radicalmente opposte della stessa medaglia.