
Juve, meglio una difesa forte o un attacco prolifico?
Agosto è il mese degli ultimi colpi di mercato, dove le aspettative aumentano fino al gong finale. A settembre invece, pronti, via, la prima pausa delle nazionali lascia subito il tempo per maturare il tiro delle ambizioni. A seguire, normalmente tra alti e bassi, si traccia il primo resoconto a cicli di tre partite in tre: da quella in trasferta, passando dalla Champions e da un primo big match. Quest'estate la Juve ha mostrato, in principio, relativa tranquillità nel poter chiudere trattative complicate, ma fatte passare per gestibili se affrontate con fermezza. Voto comunque positivo, tra entrate e uscite anche se l'operazione Kolo Muani, mai nascosta nelle sue reali intenzioni, avrebbe dovuto generare meno grattacapi col Psg e trovare risposta, dentro o fuori l'interesse reale dei bianconeri, in meno tempo. Gli ultimi giorni servono d'altronde per chiudere senza tentennamenti una trattativa pur di assicurare all'allenatore quanto da lui richiesto, a meno di provare a spuntare un prezzo migliore giocando d'astuzia. Altrimenti il gioco non vale quasi mai la candela e finisce per ritardare la messa a disposizione del giocatore nel gruppo squadra. Diciamola tutta, si può sempre tentare di bluffare, ma l'obiettivo principale è di centrare il proprio traguardo. Staremo a vedere cammin facendo, pur nella consapevolezza di aver comunque strutturato un attacco di tutto rispetto: David, Openda e Vlahovic messi assieme hanno un potenziale realizzativo di circa 60 reti a stagione. E ognuno disegni il suo schema come meglio crede e soprattutto con quanti attaccanti preferisce. Ricordando che in ogni caso, uno dovrà sempre rimanere fuori. Quasi uno spreco, così come potrà sembrare quando si alterneranno anche Zhegrova, Conceicao e Yldiz..
Rischio – Attenti però a non abboccare al tranello di chi vuol mettere pressioni pur di toglierne a se stesso. La Juve non parte favorita, ma lo potrà diventare. Tudor ha fatto capire che la vittoria più bella è sempre quella ottenuta senza far segnare gli avversari. E il ritorno di Bremer sta già mostrando l'importanza del suo recupero. Così come davanti pesa non poco il ritrovato fiuto del gol di Vlahovic. Parma e Genoa hanno dato risposte confortevoli, anche se è adesso, nel settembre zeppo di sogni, che Inter e Borussia potranno aggiungere qualcosa di importante al nostro percorsi di crescita. I parametri di spesa sono stati rispettati, ora per poterli incrementare serve arrivare al 2027 tornando a produrre utili: obiettivo strategico che passa esclusivamente dai successi in campo di solito proporzionali a quelli registrati nei libri contabili.







