
Rivoluzione Juve, ma imperativo vincere: i tifosi sono stufi dei trionfi altrui
La Juve non conquista lo scudetto da 5 anni. Tanti, troppi. Il popolo bianconero ormai vive in uno stato di continua frustrazione, complici i successi altrui. L'ultimo sorriso bianconero in campionato è targato Sarri. Poi bis di Inter e Napoli, con un intermezzo del Milan. Trend inimmaginabile dopo la dittatura di nove stagioni da parte della Vecchia Signora. Purtroppo si sono susseguiti diversi problemi societari. L'ultimo in ordine di tempo è il naufragio del progetto Giuntoli-Motta. Via dunque all'ennesima rivoluzione, anche se la società, almeno nell'ambito sportivo, torna all'antico: si passa da un'anomala gestione monocratica, ad una collegiale. Mancano un ds e un dt per completare la formazione dirigenziale, Comolli ha assicurato di avere in mente i profili adatti.
Il ruolo di Chiellini, ad onor del vero, suscita qualche perplessità. Ci si aspettava potesse avere responsabilità nell'ambito tecnico, invece Giorgio sarà direttore della Football Strategy. Non si occuperà di allenamento e mercato, parole di Comolli. Scelta sua per crescere gradualmente a livello manageriale per evitare di bruciarsi o sostanziale retrocessione? Lo scopriremo solo vivendo. Comunque sia, possibile prenda il posto di Calvo nel Consiglio federale. Fallito l'assalto a Conte, se l'alternativa doveva essere un'altra scommessa, Giusta la conferma di Tudor.
L'ossessione per la vittoria citata dal nuovo direttore generale ha stuzzicato il mondo Juve. Forse è stata una strategia comunicativa per cancellare definitivamente l'era Motta. In ogni caso ricucirsi lo scudetto sulle maglie è ciò che si aspettano i tifosi, quanto meno lottare fino alla fine. La Coppa Italia della passata stagione resta poco più di una magra consolazione. Fermo restando una società forte, in campo vanno i giocatori e da loro ci si aspetta molto. Al momento la Juve sembra indietro sul fronte del mercato. Serve però calma e sangue freddo. In fondo la rosa non deve essere stravolta. Magari migliorata con tre/quattro acquisti nei ruoli giusti e soprattutto funzionali al progetto di Igor. Innanzitutto vietato sbagliare il centravanti, ammesso che Vlahovic dica addio. E' obbligatorio poi il rilancio di alcuni calciatori, il Mondiale per Club sarà l'occasione giusta.
Riflettori puntati innanzitutto su Koopmeiners, delusione numero uno della passata stagione, considerando le aspettative dopo l'annata da protagonista a Bergamo e i 61 milioni sborsati per ingaggiarlo. Poi Douglas Luiz, non pervenuto. L'aria americana potrebbe essere salutare per il brasiliano che deve dimostrare alla Juve il suo vero valore. A meno che non venga ceduto. Kolo Muani e Conceicao si giocano la permanenza. E Vlahovic? Il verdetto sul suo futuro dopo l'incontro con Comolli. In generale però tutti devono alzare il livello delle prestazioni e ricordare che indossano la maglia della Juve. Tanto prestigiosa, quanto pesante. Molto dipenderà da Tudor. Per la prima volta in carriera da inizio stagione alla guida di un top club, in cui gli si chiede di vincere. Lo sa benissimo perchè ne è stato giocatore. Un vero esame. In bocca alla zebra, Igor.







