Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendari
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliariempolifiorentinafrosinonegenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliromasalernitanasassuolotorinoudinese
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenalatinalivornonocerinapalermoparmaperugiapescarapordenonepotenzaregginasampdoriaternanaturrisvenezia
Altri canali serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / juventus / Primo piano
Tutte le promesse che il presidente Gravina non ha mantenutoTUTTO mercato WEB
mercoledì 15 marzo 2023, 14:30Primo piano
di Enrico Scarponi
per Bianconeranews.it

Tutte le promesse che il presidente Gravina non ha mantenuto

Era il 22 ottobre del 2018, quando fu eletto Gabriele Gravina a capo della Federazione Italiana Gioco Calcio: nel corso della campagna elettorale era stato presentato il suo programma di riforme per migliorare il calcio. Sono passati quattro anni e 5 mesi, una seconda elezione ma alcuni punti presenti nel programma sono rimaste, ad oggi, parole scritte su un foglio di carta:

LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA

Secondo il Presidente Federale, il codice di giustizia sposrtiva doveva essere rivisto nella sua veste letterale e meglio armonizzato ed attualizzato alle esigenze del nostro calcio. Tale processo di revisione dovrà certamente essere indirizzata alla eliminazione di quei vuoti normativi ed interpretativi, che sono emersi (non sempre con uniformità di visione) attraverso l’esercizio della giurisprudenza nonché l’esame di alcune specifiche fattispecie (attenuanti/esimenti, aggravanti, recidiva etc.). Ovviamente i vuoti normativi continuano ad esserci, come dimostra il "caso plusvalenze", dove la Juventus è stata condannata senza una legge che regolamenta la questione in oggetto: si è dovuti ricorrere all'applicazione dell'articolo 4 per infliggere la penalizzazione di 15 punti ai bianconeri.

IL GIUSTO PROCESSO E LA RISPOSTA DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA

Secondo il programma, questa revisione mai avvenuta del codice di giustizia sportiva dovevano essere  indirizzati ad enfatizzare gli elementi del giusto processo, le garanzie per i soggetti sottoposti a procedimento disciplinare e le modalità di esecuzione delle sanzioni. La risposta della Giustizia Sportiva dovrà essere celere e certa, nei tempi e nelle procedure, con esatto contingentamento dei termini, e possibilità di ricorso a procedimenti abbreviati finalizzati a ridurre l’impatto con l’attività sportiva e l’equilibrio competitivo dei campionati. Queste ultime frasi ci fanno tornare alle dichiarazioni del giudice Torsello che ci comunica che "la Giustizia Sportiva deve essere celere, ma la certezza assoluta comporterebbe un rallentamento del procedimento sportivo". Parole che vanno totalmente in contrasto con il programma stilato nel 2018, da colui che il 30 Luglio 2019 lo ha nominato Presidente della Corte Federale d'appello della Federazione.

 ALCUNE PROPOSTE DELLA FIGC

In un paragrafo il presidente Federale vuole farsi portatore di alcune proposte attraverso dei tavoli tecnici con il governo: la tutela dei marchi del club, la deducibilità ai fini IRAP del costo del personale calciatori, la detassazione Irap delle plusvalenze, i criteri di applicazione dell’assunzione obbligatorietà dei disabili sono alcune delle idee elencate. Naturalmente l'attenzione la rivolgiamo alla detassazione Irap delle plusvalenze: Gravina quindi, voleva incentivare queste operazioni, facendo pagare alle società meno tasse sulle operazioni di mercato che generavano plusvalore, in controtendenza con quello che stiamo vedendo in questi giorni.

 LA RIFORMA DEI CAMPIONATI E DELLA COPPA ITALIA

Tra le riforme promesse, quella più interessante era quella dei campionati e della Coppa Nazionale: l'idea era abbassare a 40 squadre il Professionismo, ridotto ai soli campionati della Lega Serie A ed alla Lega Serie B, entrambe a girone unico con 20 squadre ciascuno. Il vero elemento d’innovazione di tale ipotesi era la riconversione ed identificazione dei club associati nella Lega Pro in un livello agonistico del tutto nuovo, quello del semiprofessionismo, con tre gironi da 20 squadre. Per quanto riguarda la Coppa Italia, il rilancio passava attraverso l’accrescimento della sua reputazione ed il riconoscimento del suo valore sportivo. Per riuscire in tale crescita era necessario coinvolgere l’intero tessuto sportivo, con graduale inserimento nella competizione dei club in base ad una sorta di ranking. Ad oggi i campionati sono rimasti tali, così come il format della Coppa Nazionale e il numero delle squadre professionistiche (100 società). Non si è riusciti neanche a inserire un play-out salvezza: unica modifica, ma effettuata dalla Lega Calcio, è la final four per l'assegnazione della Supercoppa Italiana, formato copiato dalla Spagna, a conferma della totale mancanza di idee da parte dei dirigenti.

LE SECONDE SQUADRE

Il progetto delle seconde squadre comincia nella stagione 2018/2019: sembrava l'inizio di una prima rivoluzione ma solo la Juventus coglie questa opportunità. L'inizio è particolarmente difficile ma con gli anni, la società bianconera inizia a formare molti giocatori che oggi giocano in prima squadra, ma anche nel circuito nazionale professionistico. Nel Novembre del 2022, durante un evento organizzato allo Stadium sull' importanza della seconda squadra (ultima apparizione da presidente di Andrea Agnelli), Gravina aveva rilanciato il progetto"seconde squadre" indicando un termine temporale di cento giorni per  creare un nuovo regolamento che, ad oggi, non è ancora pervenuto.

Riforme potenziali e mai realizzate che si sommano al fallimento Mondiale della Nazionale Italiana per la quale non si è mai preso responsabilità rimbalzandole, invece, sui club rei di non essere stati sufficientemente collaborativi. E invece, come in tutte le cose, i problemi cominciano dalla testa e le prove sono sotto gli occhi di tutti.