Bene Conceicao, ora l'attaccante è la priorità. Anche più degli altri

Finalmente la telenovela Conceicao è finita. 32 milioni di euro in quattro anni, con il portoghese che rinuncerà a 6,4 milioni - che cambierebbero la vita a molti, evidentemente non a lui - un contratto da cinque anni per farglieli recuperare. Eppure Conceicao voleva fortemente la Juventus, ed è un bene. Vuol dire attaccamento alla maglia e appartenenza, cosa che nel calcio moderno è merce rara. Sarà bello, eventualmente, vederlo battagliare per un posto con Sancho, ma questo dipende da Nico Gonzalez (va bene venderlo all'Inter?) e dalle sue scelte.

Adesso la priorità è l'attaccante. Anche Kolo Muani vuole rimanere e ha avuto un impatto devastante, salvo poi declinare verso il basso. Con David sarebbe una coppia d'attacco lineare, forse anche troppo. Nessuno dei due gioca (troppo) spalle alla porta e in un club che fa del dominio del pallone la propria arma, forse non è la scelta migliore. Certo, avere loro due e uno alla Dusan Vlahovic - o alla Milik, ecco - sarebbe dare diversità di scelte e bocche di fuoco decisamente più variegate che non l'attacco della profondità.

Questo perché la Juventus ha bisogno di chi si fa sentire in area. Di chi può deciderla con una zampata, un po' alla Trezeguet. Certo, aveva altri che gli passavano il pallone come Zidane o Nedved, ma è un dettaglio. E gli altri ruoli? Arrivano dopo, perché incidono meno di un attacco che funziona.