
Tudor può prendersi la Juve, ma guai a restare un uomo solo al comando
La conferma di Tudor è stata quanto meno tormentata, se non altro per essere arrivata dopo il doppio tentativo fallito dalla Juve con Conte e Gasperini. Qualcuno definisce Igor terza scelta e in generale, sulla sua riuscita in bianconero, resta quell'alone di scetticismo tra addetti ai lavori e tifosi. La missione di riportare la Vecchia Signora al successo è complicata, tanto più con questi pregiudizi e in un momento storico certamente particolare. In primis è obbligatorio il supporto della società, soprattutto nei momenti difficili, inevitabili nel corso di una stagione. Tradotto, l'allenatore serbo non deve restare un uomo solo al comando. Purtroppo negli ultimi anni questo è accaduto spesso, con l'ultimo Allegri, ma anche con Motta. Messaggio per Comolli e Modesto, il dt chiamato a fare da coordinatore tra l'Area Tecnica e lo staff dello stesso Tudor.
Fondamentale dunque l'aiuto della società, ma poi deve essere il croato a metterci del suo per prendersi la Juve. C'è bisogno di determinazione e flessibilità tattica, fermo restando una rosa all'altezza. Sul primo punto ci sono pochi dubbi, parliamo di chi conosce molto bene il mondo bianconero e il peso della maglia, indossata per 9 anni. Il ruolo di allenatore è diverso rispetto a quello di calciatore perché bisogna coordinare tante teste. La sostanza però è la stessa. Essere rimasto nonostante tutto è un mix di coraggio e convinzione nei propri mezzi. Il gruppo è fondamentale e sotto questo aspetto il cambio è evidente rispetto all'era Motta, dal quale Igor aveva ereditato uno spogliatoio con palesi crepe mentali. Molto c'è da lavorare invece sul fronte tattico. Il 3-4-2-1 è il modulo preferito, ma all'occorrenza bisogna apportare modifiche. I top coach sono tali anche perché elastici, in grado di cambiare rispetto al tipo di gara, all'avversario e naturalmente ai giocatori a disposizione.
Quindi saranno fondamentali gli acquisti. Già lo scorso anno però si poteva e si doveva cambiare in alcune gare. Per carità, Tudor non deve rinnegare in toto le sue idee, ma serve una sintesi tra queste e le caratteristiche di chi va in campo. Motta ha respinto questa tesi e abbiamo visto com'è finita. Ci sono allenatori che hanno perso trofei per restare fedeli al loro modulo, schiavi di un integralismo non più contemplato nel calcio moderno. Si è piegato anche Conte al cambiamento, passando da un 3-5-2 rigido ad altri moduli, come per esempio il 4-3-3. Risultato' Lo scudetto. Non resta che aspettare le mosse sul mercato e la rosa che alla fine avrà a disposizione Tudor. Comunque sia, l'impressione è che Igor stia pensando ad un nuovo vestito tattico per la sua Juve. Per conferme o smentite, non resta che aspettare.







