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L'analisi di Bosco: "Spalletti scelta migliore, il no per il tatuaggio una stupidata. Vorrei più serietà da Elkann, Juve va difesa. Su Comolli e Modesto..."TUTTO mercato WEB
Oggi alle 14:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

L'analisi di Bosco: "Spalletti scelta migliore, il no per il tatuaggio una stupidata. Vorrei più serietà da Elkann, Juve va difesa. Su Comolli e Modesto..."

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato telefonicamente, in esclusiva, il collega che ha lavorato per le più importanti testate italiane (dal Corriere alla Gazzetta fino ad arrivare alla Rai) e nostro editorialista con la rubrica "L'Imboscata", Andrea Bosco, per affrontare insieme i temi di attualità di casa Juventus e non solo:

I primi contatti sono avvenuti nuovamente in mattinata, ma è nel corso del pomeriggio che la Juventus tenterà di chiudere per Luciano Spalletti. E' la mossa giusta?

"A mio modestissimo avviso, la scelta di Spalletti è l'unica che ha un senso in questo momento. Un profilo pur ottimo come quello di Palladino come traghettatore non avrebbe alcun senso. La Juventus ha bisogno di svoltare".

E così può davvero svoltare? 

"Le case in genere si costruiscono dalle fondamenta, nel calcio le società vengono costruite attraverso una presidenza forte. Non da un vertice che è, con tutto il rispetto, l'avvocato del proprietario. Se Elkann avesse veramente voluto fare una rivoluzione, seppur in corso, avrebbe dovuto prendere un presidente come Platini o Del Piero e poi andare a cercare un allenatore tipo Zidane o Klopp. Uno come Elkann ha la possibilità di fare offerte non rifiutabili per allenatori top come quelli appena citati. Le cose qui sono diverse e sicuramente Spalletti, che ha una gran voglia di riscatto per tutto quello che gli è successo, è come dicevo la scelta migliore".

Il CV di Spalletti, in effetti, non ha bisogno di tante presentazioni.

"Ha fatto bene all'Udinese, alla Roma, all'Inter, ha vinto uno scudetto con il Napoli. Dovremo solo rassegnarci a conferenze stampa criptiche e anche un po' kafkiane molto filosofiche e molto poco calcistiche. Questa è la mia valutazione".

Quanto sei interessato, da tifoso, al suo tatuaggio raffigurante lo scudetto vinto a Napoli con lo stemma della città partenopea? Qualche tifoso, specialmente sui social, sta manifestando il suo dissenso. 

"Queste sono stupidaggini, si parla tanto di una rivalità che esiste più per i tifosi del Napoli che per quelli della Juventus. L'antagonismo è un qualcosa che si sono inventati a Napoli. Ai tifosi bianconeri frega ben poco di questa cosa, anche perché l'unica sfida sentita in Italia è contro l'Inter per i motivi che tutti noi conosciamo".

Le motivazioni della Juventus in questa stagione cambieranno con l'eventuale arrivo di Spalletti?

"Finora la stagione della Juventus è stata disastrosa soprattutto per le ultime partite. E' una squadra che non vince da otto partite, che non fa gol da quattro. Non mi aspetto miracoli da Spalletti, il materiale poi è quello che ha: Openda, Joao Mario, Kelly... Non è che cambieranno perché arriverà un nuovo allenatore. Magari il tecnico toscano non cambierà formazione ogni partita e darà dei ruoli più definiti, forse farà giocare Locatelli senza metterlo in discussione e, aggiungo io, proverà a recuperare Adzic che non ha più visto il campo dopo un errore. Troppo severo".

Ma era tutta farina del suo sacco, a tuo parere?

"A volte ho avuto l'impressione che Tudor facesse giocare la formazione su indicazione di Comolli. Ma siamo sempre lì: chi è Comolli? Si occupi degli algoritmi e dei conti, ma che non metta becco nella gestione tecnica della squadra. Chi è Modesto? Stiamo parlando della Juventus che è nelle mani sbagliate. Vorrei ci fosse un po' più di serietà da parte del proprietario. La Juve va adeguata dal punto di vista organizzativo, ma soprattutto va difesa: Marotta, che non aveva neanche ragione, è andato all'inferno per difendere l'Inter. Qui nessuno parlava a parte Tudor, che poi è stato mandato anche via".

Quindi trovi grave il fatto che lo abbiano mandato via senza dargli tempo fino al derby dell'8 novembre?

"Nella partita con la Lazio ha fatto delle follie a livello di modulo e ruoli, perché poi una squadra di calcio è un meccanismo delicato e non devono esserci continui cambi. I giocatori non sono intelligentissimi, hanno bisogno di situazioni consolidate da replicare a memoria all'infinito. Se qualcuno fosse andato a vedere la gestione di Sacchi, che aveva campioni stratosferici, si sarebbe accorto che non era sempre lì a cambiare moduli nel giro di dieci minuti. Nel calcio ci vuole equilibrio, altrimenti vai in confusione".

Si ringrazia Andrea Bosco per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.