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Blanchard su Thuram: "Interpretazione errata delle sue parole, vuol far bene con la Juve e la Francia. Spalletti? Tirerà fuori il meglio da David"
Oggi alle 11:30Primo piano
di Mirko Di Natale
per Tuttojuve.com

Blanchard su Thuram: "Interpretazione errata delle sue parole, vuol far bene con la Juve e la Francia. Spalletti? Tirerà fuori il meglio da David"

La redazione di TuttoJuve.com ha contattato, in esclusiva, l'ex centrocampista bianconero di fine anni '90, Jocelyn Blanchard, per parlare approfonditamente degli ultimi avvicendamenti in casa Juventus e non solo:

La Juventus, nella propria storia, aveva cambiato l'allenatore a ottobre solo nel 1962. A distanza di così tanti anni, che significato assume questa scelta? Significa già pensare alla prossima stagione?

"Ma no, siamo solo a inizio stagione e tutto può succedere. La Juventus deve continuare a impegnarsi per raggiungere i suoi obiettivi. I tifosi e la dirigenza non vogliono accontentarsi dei risultati fin qui raccolti. Il club è solido dal punto di vista economico e deve essere tra le squadre di vertice. Sostituendo Tudor con Spalletti, il messaggio è chiaro: l'anno non è finito a ottobre",

Il problema era solo l'allenatore, o lo sono tutt'ora anche molti giocatori?

"I risultati sono sempre e principalmente responsabilità dei giocatori. Sono loro a scendere in campo in partita e in allenamento, ma spetta anche all'allenatore trovare i punti di forza necessari per schierare la squadra migliore in campo. Deve dare loro fiducia, supportarli e aiutarli a migliorare ogni giorno. Non ci sono giocatori scarsi alla Juve, ci sono quelli che non sempre riescono a dimostrare in campo il loro pieno potenziale. Questo impedisce alla squadra di esprimersi appieno e di ottenere vittorie".

Anche perché sappiamo tutti che cosa significa allenare la Juventus.

"A Torino conta solo la vittoria, ma l'allenatore sa che per costruire le vittorie deve far sì che le individualità possano poi sfociare nel collettivo".

Avresti dato fiducia a Tudor?

"Igor aveva già dimostrato di essere all'altezza di allenare la Juve, ma le sue richieste forse non corrispondevano a ciò che aveva a disposizione. Le prestazioni dei giocatori possono indebolire un allenatore, quindi la fiducia può rapidamente cedere il passo ai dubbi. Ci voleva tempo per riuscire a risolvere la situazione, ma la società non era di questa idea".

Cosa pensi di Luciano Spalletti? Quale è il tuo pensiero?

"Ha l'esperienza, bravura e un cv già vincente che è importante per i giocatori. Ma il compito non sarà molto facile. Il campionato italiano si è indebolito, proprio come la Nazionale. I paragoni con il passato ormai non hanno più senso".

Un 4-3-3 o un 4-2-3-1 sarebbero la soluzione giusta per ribaltare la situazione?

Indipendentemente dal modulo, perché non è quello a farti vincere. Ma lo fai attraverso il duro lavoro, la corsa, lo spingersi al limite, l'intelligenza tattica e, naturalmente, la tecnica. Il collettivo e il talento individuale possono far vincere le partite. Un sistema tattico può aiutare, ma nascondersi dietro questo sarebbe un grave errore. Il tempo del catenaccio è finito (sorride ndr)".

Riguardo a Thuram, ha detto che l'importante era fare meglio con la Juve che con la Nazionale. Questo argomento è stato discusso in Francia. Cosa ne pensi?

Credo che sia un'interpretazione errata delle sue parole. Sicuramente intendeva dire che prima di fare bene con la Juve bisogna fare bene anche in Nazionale. E non si sceglie; o si fa bene o non si fa bene, a prescindere dalla competizione. Altrimenti, sarebbe irrispettoso nei confronti della Francia. Quindi penso che voglia fare molto bene con entrambe le squadre".

Kalulu lo vedi meglio come centrale o come terzino?

"Ha il profilo giusto per giocare come difensore centrale, vista la sua versatilità a livello tattico. Penso che sia più bravo come difensore centrale".

David sta attraversando un periodo difficile e deve riprendersi. Riuscirà a tornare protagonista come al Lille?

"Ha fatto molto bene con il Lille; è un giocatore generoso in termini di corsa e lavoro difensivo. In Italia, si aspettano che segni più gol, ma per farlo deve giocare con regolarità. C'è più concorrenza lì che al Lille, quindi potrebbe essere ancora difficile per lui. Ha il potenziale per dare un contributo maggiore alla squadra, mi aspetto che l'allenatore riuscirà a rilanciare e a tirare fuori il meglio da lui".

Si ringrazia Jocelyn Blanchard per la cortesia e la disponibilità dimostrata in occasione di questa intervista.