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Storgato: "Portiamo le Primavere a 18 anni. A questa Juve serve un incontrista alla Koné"
Oggi alle 18:45Primo piano
di Marco Spadavecchia
per Tuttojuve.com

Storgato: "Portiamo le Primavere a 18 anni. A questa Juve serve un incontrista alla Koné"

Buonasera mister Massimo Storgato. L'Italia incontrerà l'Irlanda del Nord, nella prima gara dei playoff per il Mondiale. Gli azzurri hanno pescato bene? "Gli spareggi sono sempre competizioni complesse, indipendentemente dall'avversario. La pressione è elevata e la partita richiede forza, coraggio e capacità di superare il primo step competitivo. L'Irlanda del Nord è una squadra fisica, ma tecnicamente normale". 

Qual è la sua opinione sul momento attuale del calcio italiano e sulle difficoltà della Nazionale nel qualificarsi ai Mondiali?
"Si può parlare di una crisi generazionale. I giovani giocano meno per strada, non vengono seguiti in percorsi di crescita coerenti e spesso si predilige il risultato immediato. Ai tecnici professionisti, anche se abilitati, talvolta mancano conoscenze approfondite. Tutto ciò influisce sullo sviluppo dei giovani calciatori, ragazzi non sempre hanno la possibilità di fare esperienza graduale". 

Quali interventi potrebbero migliorare la loro formazione?
"Sarebbe utile abbassare l'età dei campionati giovanili, garantire percorsi di crescita strutturati e permettere ai ragazzi di acquisire esperienza in contesti competitivi adeguati. Le società spesso privilegiano l'acquisizione di giocatori stranieri, riducendo le opportunità per i talenti locali".

Come valuta quindi l'organizzazione dei campionati giovanili come la Primavera, le Under 17 e 18?
"È importante completare la formazione dei ragazzi entro i 18 anni, con esperienze pratiche adeguate. Campionati over 19 o 20 rallentano il processo di crescita. L'esperienza precoce in prima squadra, come avviene in altri paesi, è fondamentale per sviluppare il talento. Per me le Primavere dovrebbero essere delle Under 18. Credo serva, in un certo senso, tornare indietro per andare avanti. Bisognerebbe riportare determinate situazioni e valori che c'erano una volta per migliorare il percorso dei giovani calciatori". 

Pensando alla Juventus, come valuta il recente cambio di guida tecnica con Spalletti e le scelte societarie?
"L'obiettivo principale resta il quarto posto in campionato. Le decisioni societarie recenti riflettono una strategia di pianificazione, con l'obiettivo di consolidare la squadra nel medio-lungo periodo, valorizzando i giocatori interni e garantendo continuità".

Quali sono i punti di forza e le aree da migliorare della Juve di oggi?
"La squadra dispone di giocatori di qualità, ma sono necessari interventi mirati. Servirebbe un mediano incontrista alla Koné della Roma, un attaccante forte e un esterno capace di creare superiorità numerica. Serve però tempo e pazienza per lavorare su coesione e continuità. Alcuni giocatori possono avere problemi fisici o necessitare di inserimenti graduali. Come Zhegrova, ad esempio, giocatore fortissimo che deve tornare a buoni livelli fisici dopo una fastidiosa pubalgia. È stato fermo tre-quattro mesi e oggi ha il suo da fare". 

In generale, come valuta la stagione in corso e le prospettive della Juventus?
"La stagione richiede attenzione, pazienza e gestione dei dettagli. Il livello del campionato è alto, con molte squadre che affrontano gare ravvicinate. La costruzione della squadra deve rimanere coerente con gli obiettivi di lungo periodo e senza forzature".