
Bruno N'Gotty, decisivo nella storia del Milan. Ma anche in quella del Paris Saint Germain
Al suo posto entra, in pianta stabile e da titolare, Luigi Sala. Non ha un cognome esotico come quello del francese, nato a Lione, ma dà certamente più affidabilità. C'è però, come profetizzò Andy Warhol, il quarto d'ora di gloria per tutti, anche per N'Gotty al Milan. Il 24 gennaio, stadio Dall'Ara, si gioca Bologna-Milan.
Quarto posto in classifica per i rossoneri, 2-2 a pochi minuti dal termine dopo una girandola di emozioni (doppietta di Signori, squillo di Guly e autogol di Magoni su tiro di Morfeo). A quattro dalla fine N'Gotty entra in campo al posto di Ambrosini, al novantesimo c'è una punizione dalla distanza: il francese, rasoterra, manda alle spalle di Antonioli per il 3-2 finale.
Una situazione che assomiglia molto a una finale di Coppa delle Coppe, quando N'Gotty firmò la storia per il Paris Saint Germain. Ancora su punizione, contro il Rapid Vienna, 8 maggio del 1996, due anni prima. Lo stadio era quello del Re Baldovino di Bruxelles, facendo alzare l'ultima Coppa internazionale al PSG. Non era decisamente quello degli sceicchi. La rete con il Bologna, per N'Gotty, fu un pannicello caldo fino al derby contro l'Inter, quando un suo errore portò all'1-0 di Simeone. Da lì in poi solo panchina e tribuna: un po' poco. Andrà poi al Venezia (retrocedendo), all'Olympique Marsiglia e ai Bolton Wanderers, diventando una bandiera di quest'ultimi.







