
"Bisogna tirare di più da fuori". Da circa tre anni il Liverpool non è d'accordo con Allegri
A qualcuno sarà sfuggita, qualcun altro invece avrà notato e ci avrà pure riflettuto sopra: al termine dello 0-0 contro l'Atalanta, soffermandosi sulle poche occasioni da gol costruite dalla sua Juventus, l'allenatore Massimiliano Allegri si è lasciato andare a una riflessione su un fondamentale del gioco, le conclusioni dalla lunga distanza. "Dobbiamo migliorare e dobbiamo tirare di più da fuori anche perché i palloni non sono come quelli di trent'anni fa", ha detto Allegri. Curiosamente, però, alcune analisi tattiche suggeriscono che vi sia una tendenza opposta nel palcoscenico del grande calcio internazionale.
Uno studio, concentrato in un articolo longform pubblicato sul portale Medium e dal titolo "Il Liverpool sta violando un codice difensivo sacro?", dall'analista e allenatore Chris Summersell, infatti, suggerisce altro. Nel pezzo si legge che il Liverpool, da 3 anni circa, ha inaugurato una sorta di rivoluzione tecnica nell'interpretazione della fase difensiva e, appunto, nell'andare a contrastare i tiri da fuori area delle squadre avversarie. In estrema sintesi: lo staff tecnico dei Reds è convinto, tramite rilevazioni statistiche, che l'andare ad opporsi a conclusioni dalla lunga distanza, in realtà, porti più svantaggi che non pro. Il rischio di provocare un autogol o situazioni di vantaggio per gli avversari derivanti da rimpalli è troppo alto rispetto alla percentuale di gol incassati.
L'autore ha iniziato il suo lavoro dopo la partita di Champions League dell'8 marzo 2022, l'ottavo di finale tra il Liverpool e l'Inter. La partita di andata è stata decisa dal gol di Lautaro Martinez, che ha appunto calciato un paio di passi fuori dall'area, senza che Van Dijk (non esattamente l'ultimo o il più disattento dei difensori) facesse granché per opporvisi. Con l'ausilio dei dati, la rilevazione empirica assume nuovi significati: nella stagione scorsa e in quella prima ancora, i Reds sono sempre stati la squadra di Premier League con la minore percentuale di tiri bloccati agli avversari, e ogni volta con un certo distacco dalla seconda di questa speciale classifica. L'idea che regola i processi difensivi risponde, scrive Summersell, alla volontà di ridurre al minimo il traffico di persone davanti al portiere e garantir lui una visuale più libera e tempi di reazione meno dilatati. Nelle conclusioni viene evidenziato che il pallone potrebbe finire all'incrocio dei pali, come per il gol di Lautaro Martinez che ha ispirato l'indagine, ma è molto più probabile che vada in Kop o tra le mani di Alisson. Se chiedete a Max Allegri, verosimilmente, non lo troverete troppo d'accordo.
Uno studio, concentrato in un articolo longform pubblicato sul portale Medium e dal titolo "Il Liverpool sta violando un codice difensivo sacro?", dall'analista e allenatore Chris Summersell, infatti, suggerisce altro. Nel pezzo si legge che il Liverpool, da 3 anni circa, ha inaugurato una sorta di rivoluzione tecnica nell'interpretazione della fase difensiva e, appunto, nell'andare a contrastare i tiri da fuori area delle squadre avversarie. In estrema sintesi: lo staff tecnico dei Reds è convinto, tramite rilevazioni statistiche, che l'andare ad opporsi a conclusioni dalla lunga distanza, in realtà, porti più svantaggi che non pro. Il rischio di provocare un autogol o situazioni di vantaggio per gli avversari derivanti da rimpalli è troppo alto rispetto alla percentuale di gol incassati.
L'autore ha iniziato il suo lavoro dopo la partita di Champions League dell'8 marzo 2022, l'ottavo di finale tra il Liverpool e l'Inter. La partita di andata è stata decisa dal gol di Lautaro Martinez, che ha appunto calciato un paio di passi fuori dall'area, senza che Van Dijk (non esattamente l'ultimo o il più disattento dei difensori) facesse granché per opporvisi. Con l'ausilio dei dati, la rilevazione empirica assume nuovi significati: nella stagione scorsa e in quella prima ancora, i Reds sono sempre stati la squadra di Premier League con la minore percentuale di tiri bloccati agli avversari, e ogni volta con un certo distacco dalla seconda di questa speciale classifica. L'idea che regola i processi difensivi risponde, scrive Summersell, alla volontà di ridurre al minimo il traffico di persone davanti al portiere e garantir lui una visuale più libera e tempi di reazione meno dilatati. Nelle conclusioni viene evidenziato che il pallone potrebbe finire all'incrocio dei pali, come per il gol di Lautaro Martinez che ha ispirato l'indagine, ma è molto più probabile che vada in Kop o tra le mani di Alisson. Se chiedete a Max Allegri, verosimilmente, non lo troverete troppo d'accordo.
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